In questo momento gli operatori di mercato stanno già guardando al prossimo trimestre, e sui mercati si nota un certo scetticismo sulla sostenibilità della ripresa economica globale della crescita economica alla luce dei segnali di rallentamento negli Stati Uniti e in Cina, della continua pressione sulle valute emergenti e delle crescenti preoccupazioni geopolitiche sulla crisi Ucraina. Il nervosismo è particolarmente acuto, considerato che finora i mercati azionari hanno ignorato i segnali di debolezza lanciati dagli ultimi dati macro.
Riteniamo che ci siano diverse buone ragioni per rimanere positivi sul Q2, spiega Pierre Olivier Beffy, chief economist di Exane BNP Paribas. Tra queste consideriamo particolarmente importante l’andamento globale dei tassi d’interesse, che rimangono su livelli estremamente accomodanti e continuano a fornire supporto alla liquidità e alle prospettive di breve termine. Infatti, la recente debolezza dei dati economici è stata accompagnata da un calo dei rendimenti USA e da aspettative crescenti su ulteriori iniezioni di liquidità sia da parte della BCE che della BoJ.
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Per quanto riguarda la BCE, l a decisione della settimana passata di non intervenire può, a prima vista, apparire deludente ma in realtà è stato un modo della BCE di rafforzare la propria forward guidance. Stimando un livello d’inflazione inferiore al target dell’1,5%, la BCE ha lanciato un altro messaggio dovish. La precisione con cui Draghi ha risposto alle domande riguardanti gli ABS o misure di liquidità non convenzionali ha, inoltre, messo in evidenza che la BCE sta valutando l’ipotesi di implementare misure non convenzionali per stimolare il credito alle imprese.
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Potrebbero essere promosse anche misure a sostegno della liquidità, per esempio una riduzione degli haircuts applicati dalla BCE sui prestiti alle imprese usati come garanzia o incrementi gratuiti di liquidità in caso di espansione del credito alle imprese da parte delle banche. Un significativo programma d’acquisto di asset è, tuttavia, poco probabile prima della fine dell’anno, una volta effettuati l’AQR e gli stress test.