Oggi il Bitcoin diventa “grande” entrando nella finanza ufficiale grazie al via libera ai contratti future. Ed è ancora difficile stabilire se si tratti o meno di una buona cosa, dato tutto ciò che potrebbe comportare questo passaggio a livello globale.
E’ impossibile far finta che questi ultimi 10 giorni non abbiano mostrato vizi e virtù di questa criptovaluta: i massimi storici approcciati dal Bitcoin sono stati incredibili, tra i quali figura il superamento dei 19 mila dollari di valore, portando quasi ad un raddoppio di valore in poco più di una settimana. Una volatilità, va sottolineato, che dovrebbe essere almeno parzialmente contenuta dall’entrata odierna sul mercato dei future statunitensi.
Ed è inutile dire che la paura che si tratti di una bolla, quella di questa materia prima, permane tra gli scettici. Ad ogni modo essi inizieranno a essere offerti oggi nel mercato Cboe di Chicago, anche se il primo giorno di operazioni sulla piattaforma sarà lunedì quando saranno tirate le somme dell’esordio. Il prossimo appuntamento importante? Lo sbarco dei future in Bitcoin sulla più grande piattaforma di trading di derivati del mondo, la Cme, previsto entro il 18 di questo mese. Dopodiché nel 2018 dovrebbero seguire anche il lancio sul mercato dei future del Nasdaq.
Non mancano gli entusiasti dell’evento come i detrattori. In particolare le banche americane nel corso della settimana hanno sottolineato la loro contrarietà inviando un documento alle autorità di controllo, sostenendo che il sistema finanziario non è preparato ad affrontare il lancio dei future sui Bitcoin ed i rischi che gli stessi comportano.