La BCE ha deciso: a novembre partirà un nuovo giro di quantitative easing per sostenere l’economia della zona e fin da adesso i tassi sui depositi usufruiranno di un taglio dello 0,5%. Quest’ultima mossa non è molto gradita alle banche che, già da tempo, avevano espresso la propria contrarietà.
Le banche e la politica monetaria della BCE
La politica monetaria della Banca Centrale Europea è ancora una volta di tipo accomodante, molto più che nei mesi scorsi e questo, per quanto faccia bene all’economia, sembra non essere gradita dal mondo delle banche che lamenta, ancora una volta, di subire pesanti conseguenze proprio per via di questo atteggiamento espansivo. Tradotto in parole semplici: essendo i tassi molto convenienti per a popolazione non riescono a guadagnare nulla dai finanziamenti erogati. Per questa ragione l’Abi ha inviato una lettera al governatore della Banca d’Italia ed a quello della BCE chiedendo la messa in atto di “misure che mitighino gli effetti negativi sulla redditività” come ad esempio “un sistema a più livelli per la remunerazione delle riserve” della Banca centrale e la richiesta è stata accolta, come è possibile verificare analizzando le decisioni rese note a margine dell’ultima assemblea della BCE.
Aiuto alle banche da parte della BCE
Mario Draghi, rendendo note le misure intraprese della BCE ha confermato che la banca centrale, proprio per aiutare gli istituti di credito ha deciso di attuare un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve in modo tale che parte delle disponibilità bancarie di liquidità in eccesso non sarà penalizzata con tassi negativi (da oggi al -0,50%) ma registrerà un tasso pari a zero. Da sottolineare: il livello di liquidità mantenuta allo 0%, applicata dal prossimo 31 ottobre, verrà definito sulle basi di un coefficiente comune, per il momento pari a sei volte la riserva minima fissata per il singolo istituto. Secondo la BCE tutto ciò aiuterà gli istituti di credito a sopportare meglio l’attuazione dell’attuale politica monetaria, insieme al miglioramento delle condizioni dei prestiti agevolati Tltro, di cui tra l’altro è aumentata la durata.
Saranno queste misure considerate sufficienti dalle banche? Di certo il taglio dei tassi rimane un nodo importante e per quanto teoricamente a favore dell’economia e della cittadinanza, la stessa e le medie imprese soprattutto potrebbero incontrare problematiche nell’accesso al credito proprio per via di questi ridimensionamenti che vanno a pesare e non poco sui bilanci del comparto bancario. Bisognerà vedere nei prossimi mesi se le decisioni della BCE saranno in grado di soddisfare le esigenze degli istituti.