Le banche di questi paesi (alcuni analisi inseriscono anche l’Italia) hanno un livello di fondi propri sufficienti per assorbire eventuali perdite su crediti ai settori pubblico e privato.
Come dichiarato da Jean-Francois Tremblay, uno degli autori del documento conclusivo, Moody’s ritiene che queste banche sarebbero in grado di assorbire le perdite che potrebbero risultare dalla loro esposizione senza il bisogno di dover aumentare la loro base di capitale, anche nel caso di uno scenario di perdite superiori alle attese.
Stando ai risultati del test, le 30 banche hanno una ratio media di fondi propri pari al 9%.
Secondo Moody’s, per quel che concerne i crediti al settore privato, le banche possono contare sull’intervento della Bce che ha dato il via ad un programma di acquisto di bond emessi dai governi in difficoltà.
Moody’s ritiene che sarebbero sopportabili anche perdite eventuali sui crediti ai privati, dal momento che sarebbero comunque scadenzate su molti anni e potrebbero essere compensate da un aumento del giro d’affari.