Banche cinesi a rischio secondo Standard & Poor’s

standard_poors_

Le preoccupazioni per lo scoppio di una bolla del credito in Cina si fanno sempre più forti, tanto che ieri la borsa di Shanghai ha perso il 5,3% in una sola seduta. Dopo il taglio delle stime sul pil cinese per l’anno in corso effettuate da Goldman Sachs, al 7,4% dal 7,8%, arriva un nuovo allarme. A lanciarlo è l’agenzia di rating Standard & Poor’s, secondo la quale le banche cinesi sarebbero a rischio a causa dell’immobilismo della People’s Bank of China (PBOC).

Gli esperti dell’agenzia sottolineano che la mancanza di una riduzione dei tassi sui prestiti overnight rischia di mettere sotto pressione l’economia di Pechino in un’ottica di lungo termine. Inoltre, la qualità del credito delle banche rischia di deteriorarsi, mentre i profitti sarebbero messi a rischio. Ritesh Maheshwari, analista di S&P, “l’attuale stretta del credito interbancario potrebbe ridurre la crescita del credito in Cina”. Tuttavia, il recente rialzo dei tassi interbancari in Cina dovrebbe essere solo temporaneo.

MIGLIORI BANCHE DEL MONDO SECONDO UBS

Il sistema finanziario cinese sta vivendo un momento molto difficile, dopo che la PBOC ha iniziato a frenare l’espansione del sistema bancario ombra attraverso una serie di strette del credito. Per il momento la PBOC non ha intenzione di intervenire aprendo i rubinetti della liquidità, in quanto teme lo scoppio di bolle nel credito e nel settore immobiliare. Tuttavia, la PBOC è pronta a fare qualcosa nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare.

MOODY’S PROMUOVE LE BANCHE AMERICANE

Nel frattempo, però, gli investitori stanno manifestando i loro timori vendendo a mani basse le azioni quotate a Shanghai e a Shenzen (che ieri ha perso quasi il 6,5%). La sensazione è che anche per la Cina sia iniziato un processo in cui il sistema finanziario diventa dipendente dalla liquidità. Secondo Pierre Olivier Beffy di Exane Bnp Paribas, “il recente stress dei mercati interbancari, determinato da un’assenza temporanea di liquidità, illustra che l’instabilità finanziaria è il maggior rischio che si potrà registrare in Cina nei prossimi anni”.