A riguardo Gizzoni ha escluso una possibile ricapitalizzazione della banca, spiegando che le previsioni fatte tenendo conto dei dati attuali vedono a gennaio 2013 un common equity dell’8,4%, ossia ad un livello compatibile con i requisiti patrimoniali di Basilea 3.
Queste previsioni, dunque, consentono alla banca di godere di una certa tranquillità e di far slittare alla fine dell’anno eventuali decisioni volte a rafforzare la struttura patrimoniale del gruppo qualora dovessero rivelarsi necessarie alla luce di un eventuale mutamento della situazione o delle previsioni future.
Tra i temi caldi sottoposti all’attenzione di Ghizzoni figura anche l’ipotesi di revisione del patto di Mediobanca e la vicenda Parmalat. In relazione al primo quesito il manager ha spiegato che una verifica al patto va senza dubbio fatta ma allo stesso tempo ha chiarito che è ancora troppo presto per dire quale sarà l’esito. Sulla vicenda Parmalat, invece, Ghizzoni ha confermato che parteciperà al progetto di una cordata italiana e di essere al lavoro per individuare degli investitori industriali e finanziari con cui dar vita ad un’operazione di mercato.
Stamani in tarda mattinata la quotazione Unicredit segna una flessione dello 0,47% a 1,704 euro.