Il nuovo piano anti-spread, in particolare, prevede acquisti illimitati ma condizionati agli impegni e alle riforme concordati, che diventano quindi presupposto indispensabile per l’intervento della Bce. L’entità degli acquisti, pur non avendo limiti, sarà comunque adeguata al conseguimento degli obiettivi.
Draghi, nel ribadire che tale piano si riferisce a titoli di Stato con scadenza da 1 a 3 anni, ha affermato che in caso di mancato rispetto degli accordi ci sarà un’immediata interruzione degli acquisti.
Al termine della riunione, oltre ad informare in merito ai dettagli del piano predisposto dalla Bce per contrastare l’aumento dello spread nei paesi considerati a rischio, Draghi ha anche reso noto che il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse allo 0,75%, mantenendo al contempo intatti rispetto al mese scorso anche il tasso marginale all’1,5% e quello sui depositi a zero.
La Bce ha poi comunicato di aver ridotto le stime di crescita dell’eurozona nel 2012 e 2013. Per quest’anno, in particolare, il Pil segnerà una variazione compresa tra -0,6% e -0,2% contro la stima di giugno compresa tra -0,5% e +0,3%, mentre l’anno prossimo registrerà -0,4% e +1,4% contro la precedente stima di una crescita fra 0% e +2%.