Il gruppo Volkswagen potrà essere salvato? Il direttore finanziario ha parlato con i propri lavoratori e ha confermato la situazione di crisi attualmente in atto.
Situazione difficile per Volkswagen
Secondo l’esperto serviranno almeno due anni per poter tentare di evitare il fallimento. Un periodo di tempo che si spera l’azienda abbia a disposizione per raggiungere i risultati necessari. L’uomo ha inoltre confermato quelle che erano le indiscrezioni dei giorni scorsi. Le quali volevano la chiusura di due stabilimenti in Germania per affrontare il calo delle vendite.
La reazione dei lavoratori è stata tutt’altro che pacata e vi sono state proteste. Sebbene non sia stato organizzato ancora uno sciopero. Il direttore finanziario di Volkswagen non ha utilizzato giri di parole nel dare la brutta notizia. E ha spiegato come la situazione sia stata cagionata dallo shock della domanda causato dal covid. Il quale ha fatto saltare la vendita di almeno 500.000 vetture.
Ha confermato inoltre che Volkswagen potrebbe trovarsi, per la prima volta nella sua storia, a dover chiudere due stabilimenti in Germania. Purtroppo la domanda nel settore automotive è stata messa a dura prova dalla pandemia e ha in qualche modo minato la solida realtà che ha sempre rappresentato questa azienda.
Cosa è possibile prevedere ora? Di certo un forte scontro coi sindacati che in mano hanno un accordo firmato dalla società. Di che tipo? Corrispondente all’esclusione di tagli occupazionali fino al 2029. La leader del Consiglio di fabbrica, Daniela Cavallo, ha già additato il piano strategico come un attacco ai posti di lavoro, all’occupazione e ai contratti collettivi. Qualcosa che mette in discussione anche l’essenza stessa della Volkswagen.
Cosa intendono fare i tedeschi
Nel quadro bisognerà poi aggiungere il governo Scholz e quello che avrà intenzione di fare. C’è chi sostiene che potrebbe decidere di ristabilire gli stessi incentivi che aveva precedentemente tagliato e che avevano dato un’ulteriore scossa al mercato. Una soluzione che potrebbe rivelarsi utile per evitare la chiusura dei due stabilimenti.
Detto ciò non bisogna per ignorare quella che è l’attuale condizione economica e politica della Germania, messa a dura prova sia dalla recessione che dalle ultime votazioni. Le riforme sul tavolo non mancano ma devono essere studiate per bene e altrettanto bene eseguite.
Il presidente di Confindustria italiano, commentando la notizia, ha sottolineato che l’attuale situazione di Volkswagen potrebbe dipendere dall’Europa. Come? Da decisioni prese in merito all’indotto termico e al suo stop entro il 2035.
Qualsiasi siano le cause di questa situazione è certo che Volkswagen debba mettercela tutta se è davvero intenzionata a salvare il gruppo da un possibile fallimento.