La risposta dipende dal tipo di lavoratore, infatti la persona più avvantaggiata risulta il lavoratore dipendente, visto la miriade di agevolazioni, rispetto ai liberi professionisti che sono meno avvantaggiati.
Se il lavoratore è dipendente ha molti vantaggi visto che può esserci un contributo aziendale che varia dal 1 al 1,5%, questo contributo è possibile solo a chi aderisce ad una polizza a fondo chiuso, ovvero il cosiddetto PIP, Piano previdenziale individuale, di tipo non assicurativo.
Per tutti gli iscritti è garantito un trattamento fiscale molto più favorevole, infatti sui rendimenti annuali grava un’imposta del 11% rispetto a quella ordinaria del 12,5% che si applica agli investitori finanziari.
I contributi versati sono deducibili per la quota di 5.164,57 euro(equivalente a 10 Milioni di lire) questa deducibilità può essere fatta solo una volta l’anno.
L’agevolazione maggiore e quella della tassazione finale della rendita vitalizza che viene tassata solo per il 15%, ridotta dello 0,30% per ogni anno dopo il 15 anno di partecipazione, per un massimo del 9%, in pratica la tassazione è del 9%, mentre la tassazione del TFR è del 23% circa.
Quindi come avrete sicuramente costatato la previdenza integrativa può essere molto vantaggiosa in termini di tassazione, e di rendimento aggiuntivo al TFR.