Gli azionisti di Twitter accettano l’offerta di Elon Musk. Eccoci di nuovo davanti all’ennesimo tira e molla che riguarda l’Opa sulla società di social media.
Twitter e Musk in Tribunale
Poco importa che al momento il magnate stia cercando di svincolarsi dall’accordo con tutti i suoi mezzi e la questione sia finita in tribunale. Anzi, il voto della società arriva in un momento in cui si riafferma l’intenzione di Twitter di non perdere in una operazione dove Elon Musk, va detto, ha fatto quel che gli è parso e piaciuto senza porsi troppi problemi.
L’offerta approvata dagli azionisti in seguito a una riunione dedicata è quella che prevede il pagamento di 44 miliardi di dollari per l’acquisizione di Twitter. In una giornata di per sé difficile visto che proprio contemporaneamente Peiter Zatko, ex responsabile della sicurezza, si trovava davanti alla Commissione Giustizia del Senato per raccontare le falle di sicurezza del social.
Accuse decisamente gravi visto che vengono chiamati in campo incentivi che avrebbero portato i capi di Twitter a ignorare gli avvertimenti degli ingegneri. Problematiche che chiamerebbero in causa anche la sicurezza nazionale.
Secondo il suo accusatore Twitter non sarebbe in grado di controllare l’accesso al sistema da parte dei dipendenti, rendendo impossibile l’individuazione di agenti esterni. L’amministratore delegato Parag Agrawal, seppure invitato, ha declinato l’offerta di partecipare alla riunione in commissione.
Zatko pericoloso per la causa
Ovviamente le accuse di Zatko, considerato generalmente un hacker buono, rischiano di creare problemi alla battaglia legale della società contro Elon Musk. Dobbiamo infatti ricordare che dopo aver creato hype per mesi e dato vita a una offerta di 44 miliardi di dollari, il patron di Tesla ha deciso di volersi tirare indietro.
Ci ha provato, senza riuscirci ancora, per ben tre volte. Legalmente parlando la decisione ora spetta al tribunale del Delaware, interpellato dal social network per proprio per obbligare Elon Musk a tener fede ai propri impegni.
All’inizio della battaglia legale sembrava che la società dovesse vincere con facilità. Con il passare delle settimane e con l’intervento dell’hacker sopracitato, la sua posizione si è fatta più debole. Soprattutto perché Zatko con le sue accuse darebbe ragione in qualche modo al manager di Space X sugli account falsi. E non aiuta nemmeno che l’ex responsabile della sicurezza di Twitter abbia ricevuto una indennità di fine rapporto da 7 milioni di dollari.
Cosa accadrà ora? Non si può fare altro che vedere come si evolverà la situazione, sia in tribunale che in Senato, dove è possibile prevedere che niente rimarrà inascoltato.