Infatti, mentre fino a poco tempo fa entrambi viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda, nel corso dell’ultimo periodo il prezzo dell’oro ha continuato a salire mentre i titoli azionari del settore aurifero hanno registrato una performance decisamente meno brillante.
La causa, secondo gli esperti, è da ricondurre soprattutto al pesante aumento dei costi di produzione. Secondo quanto rilevato dalla società di ricerca GFMS World Gold, infatti, mentre nel 2007 erano necessari in media 376 dollari per estrarre un’oncia, nel solo primo semestre 2012 i costi di estrazione sono saliti del 19% a 727 dollari l’oncia. Se si considerano i costi complessivi di estrazione, inclusi gli ammortamenti e le spese amministrative, questi ammontano complessivamente a circa 1.200 dollari all’oncia.
A fronte dell’andamento piuttosto debole rispetto al tasso di crescita del prezzo dell’oro, la valutazione dei titoli auriferi si è notevolmente abbassata, rendendoli così maggiormente appetibili agli occhi degli investitori, soprattutto in considerazione del fatto che le quotazioni dell’oro stanno registrando una netta ripresa.
Tra i titoli azionari del settore aurifero che potrebbe dare ampie soddisfazioni agli investitori nel corso del prossimo anno figurano: Barrick Gold (CA0679011084); Newmont Mining (US6516391066); Kinross Gold (CA4969024047); Eldorado Gold (CA2849021035); Perseus Mining (AU000000PRU3); Jaguar Mining (CA47009M1032); Shandong Gold Mining (CNE000001FR7) e IAMGOLD (CA4509131088).