Per quanto riguarda quest’ultimo punto, secondo Dondi la quota di portafoglio che andrebbe destinata al settore immobiliare dovrebbe essere compresa tra il 15% e il 20%, soprattutto in considerazione del fatto che l’investimento nel mattone presenta il difetto della scarsa liquidità.
Per chi dispone di mezzi limitati le alternative all’acquisto di un immobile sono i fondi immobiliari e l’acquisto di quote sul mercato secondario, tuttavia a riguardo Dondi ha manifestato un certo scetticismo. Per quanto riguarda i fondi immobiliari ritiene che difficilmente ne verranno proposti di nuovi per il pubblico indifferenziato dei risparmiatori, mentre per quanto riguarda l’acquisto di quote sul mercato secondario l’esperto ha sottolineato la scarsa fiducia in merito alla possibilità di vendere gli immobili al prezzo di carico, testimoniata dal fatto che tali acquisti nell’ultimo periodo scarseggiano.
► INVESTIRE NEL MATTONE O IN BTP
Il problema principale dell’investimento in immobili, come anticipato, è quello della liquidità, soprattutto in considerazione dell’attuale fase di mercato, caratterizzata da un ridotto numero di persone in grado di poter acquistare un immobile ai prezzi richiesti oggi. Questo, secondo Dondi, porterà ad un notevole calo dei prezzi nel corso dei prossimi anni, mostrandosi quindi d’accordo con le analisi del Censis che prevedono un calo del 20% circa, anche se a suo avviso l’Imu centrerà poco in tutto questo e perchè ciò si verifichi non basteranno pochi mesi.