Quali bond scegliere nel 2018? Tutto sta nella corretta analisi di quelle che sono le condizioni generali macro-economiche e nella giusta valutazione di quelli che sono gli asset dello scorso anno e della loro crescita: quali obbligazioni continueranno a crescere?
Questa è la domanda chiave da porsi soprattutto alla luce di un possibile aumento dei tassi di interesse statunitensi che potrebbero ritrovarsi a fare il cattivo ed il bel tempo all’interno del mercato obbligazionario mondiale: dei rischi vi sono e bisogna farsi trovare pronti ad affrontarli. In una recente nota Claudia Calich, gestore del fondo M&G Emerging Markets bond ha illustrato quale potrebbe essere la strategia migliore nel caso sopracitato.
Nel corso del 2017, le obbligazioni dei mercati emergenti hanno registrato buone performance e vi è una serie di fattori che dovrebbe continuare a sostenere il sentimento positivo verso l’asset class. Tra questi driver, i rendimenti delle obbligazioni dei mercati emergenti che sono oggi più elevati rispetto a quelli delle obbligazioni nei mercati sviluppati, la varietà dei governi presenti nei mercati emergenti e il panorama delle obbligazioni societarie.
Tecnicamente i mercati del debito dei paesi emergenti dovrebbero resistere a qualsiasi stretta economica dal parte della Federal Reserve tranne quelli che sono direttamente dipendenti dai finanziamenti in dollari. Un esempio? La Turchia. Continua l’esperta:
Di maggiore supporto all’asset class sarà la qualità del credito degli emittenti di obbligazioni dei mercati emergenti che dovrebbe stabilizzarsi in quanto la valutazione del credito delle economie emergenti è tendenzialmente correlata ai tassi di crescita.
In tal senso vanno tenuti sotto osservazione molti bond di paesi africani tanto quanto quelli di quei paesi sudamericani che tengono a bada l’inflazione come il Perù, il Brasile e l’Argentina.