Secondo Matteo Pusineri di Bcm & Partners, “il recupero degli asset dell’Eurozona costringe molti money manager, soprattutto londinesi, a rivedere le loro posizioni”. Pusineri evidenzia che “era accaduto qualcosa di simile durante il processo di convergenza dell’area euro: quando lo scenario è meno incerto arrivano i soldi veri”. Pusineri è convinto che finora “più della metà è stato fatto”, ma esistono ancora buoni margini sui prezzi dei bond.
Secondo Marco Palacino di Bny Mellon, gli investitori si stanno posizionando soprattutto sulla curva dei rendimenti a 5 e 7 anni. Palacino si aspetta un nuovo rally dei bond bancari, nonostante il recente exploit dei titoli di minora qualità (ovvero i Core Tier2). Il gestore ritiene che è arrivato il momento di ridurre l’esposizione alle altre valute in portfolio, grazie alla maggiore stabilità dell’euro.
In particolare, i mercati stanno evidenziando pesanti cali dei rendimenti per i titoli inglesi con euro/sterlina salito sopra 0,8 da 0,775 di fine luglio scorso. Inoltre, il risparmiatore italiano potrebbe pensare di alleggerire la posizione in franchi svizzeri: il cambio euro/franco potrebbe staccarsi per un po’ da 1,20 per puntare almeno a quota 1,25 nelle prossime settimane.