Rendimenti Titoli di Stato 2011

I titoli di Stato vengono acquistati non solo dagli investitori, che cercano di ottenere una remunerazione acquistando strumenti del debito pubblico, ma anche dai risparmiatori, che decidono di acquistare titoli di Stato italiani o di altri paesi europei per parcheggiare i propri risparmi e ottenere dei tassi di interesse che vanno a coprire in tutto o in parte gli effetti dannosi dell’inflazione.

Ma quali sono i rendimenti offerti dai titoli di Stato? Per fornire un quadro completo dei rendimenti dei diversi titoli di Stato riportiamo un’interessante elaborazione realizzata da CorrierEconomia e che indica i rendimenti dei diversi titoli di Stato suddivisi per durata.

Risparmiare e investire durante l’inflazione

Tra i peggiori nemici dei risparmiatori italiani c’è senza dubbio l’inflazione, ovvero il generalizzato aumento dei prezzi dei beni e dei servizi che determina una riduzione del potere d’acquisto e quindi una riduzione dell’effettivo valore dei soldi risparmiati.

Ad intensificare le preoccupazioni dei risparmiatori sono le ultime rilevazioni dell’Istat, secondo cui ad agosto 2011 il tasso di inflazione è salito al 2,8% raggiungendo così i livelli massimi registrati dal 2008 ad oggi.

Capitalizzazione delle società quotate in Borsa

In Borsa la capitalizzazione di una società è considerata un dato importante non solo perchè spesso viene associata al livello di liquidità dell’azienda stessa ma anche perchè nella maggior parte dei casi viene attribuito un maggior peso alle società che presentano una maggiore capitalizzazione.

In altre parole la capitalizzazione rappresenta uno dei principali indicatori del valore della società sul mercato, tuttavia questo non vuol dire la capitalizzazione di una società coincida con il valore reale della società stessa, anzi, è davvero raro che questi due dati coincidano.

Buoni fruttiferi postali dematerializzati

I titolari di un conto corrente postale possono scegliere di sottoscrivere oltre che i classici Buoni fruttiferi postali anche i Buoni fruttiferi postali dematerializzati, ossia dei Buoni fruttiferi alternativi ai classici buoni cartacei che vengono rilasciati al cliente all’atto della sottoscrizione presso l’ufficio postale.

I Buoni fruttiferi dematerializzati al contrario non vengono acquistati presso gli uffici postali ma direttamente online, accedendo al proprio conto bancario e effettuando l’acquisto direttamente dal proprio computer.

Tassazione Buoni fruttiferi postali

Tra le caratteristiche interessanti dei Buoni fruttiferi postali figura senza dubbio quella della tassazione. Questa forma di risparmio/investimento viene infatti scelta da un cospicuo numero di persone non solo per la sua estrema semplicità ma anche e soprattutto per i suoi bassi costi.

Oltre a non comportare alcun tipo di spesa per l’acquisto e il rimborso, infatti, i Buoni fruttiferi postali non necessitano di un dossier titoli per cui il sottoscrittore non è costretto a dover pagare il bollo e le spese di tenuta del conto, spese che in caso di investimenti non eccessivamente elevati possono anche andare ad assorbire completamente i guadagni.

Come fare per investire in Borsa

Cercare di moltiplicare i propri risparmi investendo in Borsa non è cosa semplice, tuttavia si tratta di una tipologia di investimento sempre più utilizzata anche da persone poco esperte.

Per poter iniziare ad investire in Borsa è anzitutto necessario aprire un deposito titoli, ovvero una sorta di conto in cui risultano tutti i nostri movimenti. In altre parole il dossier titoli può essere inteso coma una sorta di portafoglio nel quale confluiscono le azioni comprate e fuoriescono le azioni vendute.

Dividend yield 2010-2011 blue chips Piazza Affari

I dividendi rivestono un’importanza fondamentale per gli azionisti, basti pensare che la maggior parte di questi decide di scegliere le azioni su cui investire proprio basandosi sui dividendi.

Gli esperti, in particolare, valutano il rendimento dei dividendi attraverso diversi indicatori, tra cui figura in primo piano il dividend yield, ovvero il rapporto tra la cedola e l’ultimo prezzo dell’azione. In altre parole attraverso il dividend yield viene calcolato il rendimento immediato del titolo, senza quindi considerare i guadagni o le perdite in conto capitale.

Titoli azionari capaci di resistere alla recessione economica

L’instabilità dei mercati finanziari ha spinto diversi investitori ad optare per forme di investimento diverse rispetto a quelle aventi ad oggetto i titoli azionari, nonostante questo a Piazza Affari non mancano azioni che promettono di dare delle belle soddisfazioni.

A rivelarlo è uno stress test condotto da Equita Sim e che ha individuato i titoli azionari che sono capaci di offrire della valutazioni attraenti anche nel caso in cui dovesse verificarsi una nuova recessione economica.

Come investire in oro

A causa del’instabilità registrata dai mercati finanziari nel corso delle ultime settimane, un numero sempre maggiore di investitori ha scelto di puntare i propri risparmi sull’oro, facendo salire ulteriormente il prezzo del metallo prezioso fino a raggiungere nuovi record.

Il motivo è da ricercare nel fatto che il metallo giallo è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, storicamente è stato infatti utilizzato per combattere l’inflazione e soprattutto come strumento per mettere al sicuro i propri risparmi in momenti di incertezza politica e di instabilità finanziaria.

Tassazione fondi comuni di investimento

Dal primo luglio 2011 è entrata in vigore la nuova tassazione sui fondi comuni, in particolare in forza delle nuove norme introdotte dal governo la tassazione relativa ai guadagni e alle perdite non sarà più carico del fondo ma a carico del singolo investitore, che si troverà a dover affrontare questo onere in sede di liquidazione delle quote.

La tassazione dovuta da ciascun investitore verrà prelevata dalla Società di Gestione del Risparmio, la stessa che si occuperà anche di rilasciare una certificazione relativa alle eventuali minusvalenze, che potranno essere compensate per i successivi quattro anni con plusvalenze realizzate mediante altri strumenti finanziari detenuti dallo stesso soggetto nel medesimo o in altri dossier titoli.