Nuovo Btp cinque anni settembre 2016

E’ scattata in data odierna, mercoledì 14 settembre del 2011, l’ammissione a quotazione del Btp, Buono del Tesoro Poliennale, con scadenza a cinque anni e codice ISIN IT0004761950. Trattasi, nello specifico, del BTP 15/9/2011 – 15/9/2016 con cedola lorda annua facciale al 4,75% che è stato collocato in asta dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per un controvalore complessivo pari a quasi quattro miliardi, per l’esattezza 3,86 miliardi di euro.

Nel dettaglio, a fronte di un prezzo di aggiudicazione in asta che è stato pari a 96,65, quindi sotto la pari, il Buono del Tesoro Poliennale (BTP) con decorrenza 15 settembre del 2011, e scadenza 15 settembre del 2016, paga una cedola annua al 4,75% frazionata in due semestri, il 15 marzo ed il 15 settembre di ciascun anno fino a scadenza.

Spread Btp-Bund verso i 400 punti base

Le indiscrezioni relative alla possibilità che la Cina possa comprare il nostro debito non sembra aver entusiasmato in data odierna sia il mercato azionario italiano, sia il MOT, ovverosia il mercato obbligazionario telematico, dove vengono scambiati i titoli di Stato.

Dopo una partenza in robusto rialzo, infatti, dopo poco più di un’ora di scambi il FTSE MIB non ha perso tempo nel virare in negativo, con i bancari che hanno bruciato in pochi minuti il rimbalzo tecnico iniziale dei corsi.

Asta Btp 13 settembre 2011

Per la giornata di domani, martedì 13 settembre 2011, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto nuove aste di titoli pubblici a medio ed a lungo termine, ed in particolare di Btp, Buoni del Tesoro Poliennali. Le aste sono programmate in concomitanza con un nuovo balzo dello spread BTP-Bund che già oggi, nell’odierna asta di Bot trimestrali ed annuali, ha portato ad un’impennata dei rendimenti, sui massimi degli ultimi tre anni.

Nel dettaglio, domani il MEF, per un importo compreso tra i 3 ed i 4 miliardi di euro nominali, collocherà il Btp di nuova emissione, con codice ISIN IT0004761950., avente decorrenza il 15 settembre 2011, e scadenza il 15 settembre del 2016.

Conto deposito con pagamento interessi posticipato

Dall’1 gennaio del 2012 in Italia scatta l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie con l’esclusione dei titoli di Stato, la cui tassazione degli interesssi resterà invariata al 12,5%. In pratica rispetto alle attuali due aliquote, al 12,5% ed al 27%, viene introdotta l’aliquota unica al 20%.

Questo significa che a parità di rendimento dall’1 gennaio del 2012 si pagheranno più tasse per le plusvalenze di Borsa, e meno tasse, ad esempio, per i conti di deposito remunerati, attualmente tassati sul rendimento lordo al 27%.

Obbligazioni Eni nuova emissione per i risparmiatori

Eni S.p.A., colosso energetico quotato in Borsa a Piazza Affari, torna ufficialmente sul mercato obbligazionario dedicato agli investitori retail ed ai piccoli risparmiatori. Il colosso del cane a sei zampe, infatti, ha alzato il velo su una nuova Offerta di Obbligazioni che, previa chiaramente la lettura attenta del Prospetto Informativo, potranno essere sottoscritte presso le Banche ma anche alla Posta.

In linea con la precedente emissione di obbligazioni destinate ai piccoli risparmiatori, Eni intende collocare Obbligazioni a tasso fisso e/o variabile con un rendimento finale che si conoscerà solo al termine dell’Offerta.

Propensione al rischio e investimenti

Prima di scegliere le azioni, le obbligazioni e i beni su cui investire e che andranno quindi a comporre il nostro portafoglio è indispensabile individuare la propensione al rischio, ossia il grado di tolleranza alle variazioni del valore di patrimonio che intendiamo adottare o, più semplicemente, che siamo in grado di sopportare.

Questa variabile, infatti, non deriva solo da ragioni di carattere oggettivo, come ad esempio l’andamento dei mercati finanziari o la stabilità finanziaria, ma anche da fattori soggettivi e che spaziano dal contesto culturale in cui si è vissuti fino ad arrivare addirittura, secondo alcuni ricercatori, alle mutazioni dei geni che regolano la dopamina e la serotonina.

Conti deposito vs Bot 12 mesi

In momenti di incertezza e di instabilità dei mercati finanziari molto investitori preferiscono parcheggiare i propri risparmi e attendere tempi migliori. In questi casi in genere la scelta è tra due strumenti: i conti deposito online o i Bot a 12 mesi. Ma quale tra questi due strumenti è più conveniente?

Previsioni dividendi 2011-2012 in caso di recessione

Gli analisti sono concordi nel ritenere che nella selezione dei titoli azionari il criterio dei dividendi non è sempre valido, tuttavia resta un indicatore molto importante quando si tratta di scegliere le azioni su cui investire.

Per questo motivo gli investitori analizzano frequentemente le previsioni sui dividendi fornite dagli analisti e il dividend yield, dato dal rapporto tra la cedola e l’ultimo prezzo dell’azione e considerato l’indicatore del rendimento immediato del titolo.

Come investire in franchi svizzeri

La Banca centrale svizzera ha fatto sapere che non tollererà più un cambio euro franco svizzero al di sotto di 1,2 e si è detta pronta ad acquistare ingenti quantità di valuta estera nel caso in cui la situazione economica dovesse richiederlo e nel caso in cui dovessero esserci seri rischi deflattivi.

Nonostante la determinazione espressa dall’istituto, gli analisti sono concordi nel ritenere che la decisione della Swiss National Bank avrà effetti solo sul breve periodo, in quanto a causa dell’assenza di misure concrete si riaccenderanno i timori sulla crisi del debito sovrano che provocheranno un ulteriore rialzo del franco svizzero.

Scegliere la scadenza dei titoli di Stato

Come tutti già sanno i rendimenti dei titoli di Stato variano in base alla scadenza, ne deriva quindi che la durata di questi titoli assume un’importanza fondamentale nell’ambito della scelta che l’investitore si trova a dover effettuare.

A riguardo occorre sottolineare che la crisi che sta interessando l’Europa e i timori su un possibile effetto contagio a danno dell’Italia hanno fatto lievitare i rendimenti dei Btp su tutte le principali scadenze in media dell’1% circa.