Fiat rilancia in Cina con Guangzhou Auto

Dopo la rottura del rapporto con l’ex partner in Cina, Nanjing Automotive Corporation, il gruppo Fiat intende rilanciarsi nell’ex Impero Celeste costruendo un proprio veicolo. Nel nuovo stabilimento di Changsha sarà prodotta la Viaggio, in collaborazione con il socio cinese Guangzhou Automobile Group (Gac). L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha ammesso che Fiat è in colpevole ritardo in quanto assente da troppo tempo su un grande mercato. Marchionne fa però notare che la liquidazione dell’allenza con i vecchi soci ha richiesto più tempo del previsto, ma ora Fiat è pronta per ripartire.

Cdp aumenta piano EMTN a 8 miliardi

Cassa Depositi e Prestiti ha deciso di aumentare l’importo complessivo massimo del programma Euro Medium Term Notes (EMTN), raddoppiando la potenza di fuoco a supporto dell’attività di finanziamento di progetti infrastrutturali a 8 miliardi di euro da 4 miliardi. E’ stato deciso ieri nel consiglio d’amministrazione del fondo mobiliare presieduto dal presidente Franco Bassanini. Il programma EMTN è nato nel 2005 e ha consentito a Cdp di fare ricorso allo strumento delle obbligazioni, non garantite dallo stato e collocate presso investitori istituzionali, per finanziamenti a privati di progetti che non possono essere sostenuti dal risparmio postale.

Russia aumenta riserve d’oro ai massimi dal 1993

Lo scorso mese le banche centrali si sono messe in moto per rimpinguare le loro riserve auree, approfittando dei forti cali del prezioso metallo giallo sui mercati internazionali. Nei primi sedici giorni di maggio il prezzo dell’oro era sceso fin sotto 1.530 dollari l’oncia da un massimo in area 1.670 dollari, cioè una caduta delle quotazioni del 9,5% circa. Da quel momento il prezzo del gold ha cominciato a oscillare in modo erratico, senza mostrare un trend di fondo direzionale.

Azioni italiane che non risentono della crisi europea

L’Italia figura ai primissimi posti nella lista dei paesi a rischio contagio, non è un caso quindi che dall’inizio di marzo ad oggi Piazza Affari ha perso oltre il 20% e circa l’8% soltanto nel corso dell’ultimo mese.

Se si analizza con attenzione il listino, tuttavia, ci si accorge che non tutti i titoli quotati alla borsa di Milano hanno risentito allo stesso modo della sfiducia verso l’Italia. Alcune società hanno infatti mostrato una certa resistenza, arrivando addirittura a guadagnare nonostante la perdita registrata dai principali indici azionari.

Investimenti alternativi all’euro

Allo stato attuale non esiste alcuna certezza sulla crisi dell’euro, è impossibile prevedere se finirà, se migliorerà o se peggiorerà. Per questo motivo sempre più investitori stanno spostando i propri investimenti fuori dai confini nazionali, in altre parole stanno puntando i loro risparmi su strumenti e prodotti che non hanno nulla a che fare con la moneta unica.

Questa tendenza indica un vero e proprio stravolgimento della situazione rispetto a qualche anno fa. Circa dieci anni fa, infatti, inserire nel proprio portafoglio di investimenti una piccola quota di azioni nei paesi emergenti appariva come una mossa innovatrice ed eccentrica. Oggi un portafoglio ben diversificato deve necessariamente includere una quota di questo tipo.

Azioni italiane da comprare secondo gli esperti

Nei giorni scorsi il listino milanese ha toccato nuovi minimi storici, ma il trend negativo registrato nel corso delle ultime settimane in realtà non ha stupito più di tanto. La recessione è in atto e la crisi a livello europeo non accenna a mostrare segnali incoraggianti, per cui l’andamento al ribasso è ampiamente giustificato.

Sotto quest’ottica, dunque, la borsa italiana è tutt’altro che conveniente, soprattutto se si considera il livello molto basso del rapporto prezzo/utili della maggior parte dei titoli italiani.

Produzione OPEC invariata a 30 milioni di barili

C’era grande attesa ieri sera per la comunicazione ufficiale da parte dei vertici dell’OPEC, cioè l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, sul livello di produzione giornaliera di petrolio. Dopo le ore 20 italiane si è saputo che il tetto di produzione collettivo era stato mantenuto invariato a 30 milioni di barili al giorno (mbg), lo stesso livello di output deciso a dicembre 2011. Il segretario generale dell’OPEC, Abdallah El Badri, ha invitato tutti i paesi membri del cartello ad aderire a tale quota.

Prezzo Oro sopra 1.900$ a fine 2012 secondo Commerzbank

Il prezzo dell’oro è in fase di recupero. Negli ultimi giorni, infatti, salvo il crollo avvenuto tra il 7 e l’8 giugno (quando ci fu una discesa da 1.620$ a 1.555$, poi recuperata nello stesso giorno con chiusura a 1.600$ circa), il prezioso metallo giallo ha ripreso a salire con maggiore decisione sulle aspettative di un intervento di stimolo monetario della Federal Reserve alla luce dei recenti deludenti dati macroeconomici negli Stati Uniti. In particolare, ieri le vendite al dettaglio hanno registrato il secondo mese consecutivo di flessione.

Analisi tecnica Petrolio dal 13 al 17 giugno 2012

Il petrolio WTI sembra aver trovato una base solida in area 81$ al barile dalla quale poter ripartire, allo scopo di recuperare le posizioni perse nelle ultime settimane. Dopo il crollo di maggio, anche all’inizio di giugno c’è stato un ulteriore approfondimento ribassista che ha portato le quotazioni del greggio americano a testare per ben due volte il supporto di area 81$. Il Crude Oil WTI Future quotato al Nymex sembra poter rimbalzare con maggiore decisione, per puntare almeno ad un ritorno in area 87 – 88 dollari al barile.

Target prezzo Oro giugno 2012

La notizia degli aiuti finanziari che la Spagna otterrà per ricapitalizzare le banche locali ha creato i presupposti per un maggiore appetito per il rischio. Con l’inizio della nuova ottava sono in forte rialzo le borse (in particolare le banche) e l’euro, ma anche l’oro. Il prezioso metallo giallo ha perso da tempo lo status di bene rifugio e tende a muoversi in scìa all’andamento del dollaro americano oppure sulle aspettative di nuove mosse di politica monetaria espansiva della Federal Reserve.