Seat Pagine Gialle fondo Monarch azzera la quota

Lo scorso 4 febbraio, a seguito della riunione del Consiglio di amministrazione di Seat Pagine Gialle finalizzata alla richiesta di ammissione al concordato preventivo, il fondo Monarch Alternative Capital ha ridotto la sua partecipazione nella società quotata alla Borsa di Milano portandola dal 5,14% al 4,47%, per poi scendere il giorno successivo a quota zero.

Ma Monarch è solo una delle tante società in fuga dal capitale di Seat Pagine Gialle. Nei giorni scorsi, infatti, hanno azzerato la loro partecipazione anche Anchorage Capital e Sothic Capital Management, tuttavia in questi casi la decisione è stata presa prima che fosse annunciato il ricorso al concordato preventivo.

Investire nel settore delle biotecnologie nel 2013

Nel corso dello scorso anno i titoli azionari delle società attive nel settore delle biotecnologie hanno messo a segno un rialzo complessivo del 17,2% sui listini internazionali e del 18,4% sui listini europei.

Il trend positivo dovrebbe proseguire anche durante il 2013, motivo per il quale alcuni importanti analisti consigliano agli investitori di puntare su tale settore. Figurano tra questi i gestori di Swiss & Global Asset Management, che hanno individuato una serie di motivi per i quali risulta conveniente investire nel biotech.

Apprezzamento dell’euro negativo per le borse europee

Tra i fattori che bisogna tenere in considerazione nel momento in cui si sceglie di investire sul mercato azionario sia italiano che degli altri Paesi del Vecchio Continente ci sarebbe anche l’andamento dell’euro rispetto alle altre valute di riferimento.

A rivelarlo è uno studio di Morgan Stanley, secondo cui un apprezzamento della moneta unica europea del 10% comporta una riduzione degli utili delle società quotate del 3% circa.

Investire nel settore farmaceutico nel 2013

Nel corso dello scorso anno i titoli azionari del settore farmaceutico hanno messo a segno un’ottima performance, con l’indice Msci health care che ha registrato un rialzo del 20,5%.

Il trend positivo dello scorso anno dovrebbe continuare anche durante tutto il 2013, come testimoniato dal rialzo del 4,3% circa messo a segno dallo stesso indice dall’inizio dell’anno ad oggi, tuttavia chi volesse investire in questo settore deve prestare particolare attenzione nella scelta dei titoli su cui puntare.

Dow Jones sfiora massimi storici del 2007

L’indice azionario americano Dow Jones ha chiuso la seduta di ieri con un progresso dello 0,52% a 13.954,42 punti. L’indice ha toccato un massimo intraday a 13.969,99 punti, ovvero il livello più alto da novembre 2007. Ormai il Dow Jones è a un passo dal raggiungimento di precedenti massimi storici di 14.198,10 punti, toccati a ottobre 2007 poco prima che scoppiasse la bolla dei mutui subprime e avvenisse il crollo dei mercati globali. A spingere al rialzo il listino americano sono stati ieri soprattutto i titoli petroliferi e farmaceutici.

Investimenti e nuovo redditometro

Il nuovo redditometro, che promette di essere più preciso e ragionevole soprattutto a fronte della netta riduzione delle cosiddette componenti induttive, ossia attribuite in base alla composizione del nucleo familiare o degli indici Istat, andrà senza dubbio a complicare la vita dell’investitore.

In merito al funzionamento di tale strumento, in particolare, il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso gennaio prevede che la somma destinata ad un investimento possa essere scontata di eventuali disinvestimenti effettuati nello stesso anno e dei disinvestimenti netti dei quattro anni precedenti.

Previsioni andamento mercato immobiliare nel 2013

La maggior parte degli esperti prevede che nel corso del 2013 l’andamento dei mercato immobiliare sarà pressocché uguale a quello dello scorso anno. Il 2012, ricordiamo, è stato un anno decisamente negativo per il mattone, in quanto non solo è proseguito il calo dei prezzi, che nelle grandi città sono scesi in media del 4%, ma sono nettamente calate anche le vendite.

Inoltre, a fronte del restringimento dei criteri di concessione dei mutui da parte delle banche, la domanda dei finanziamenti ha segnato un calo del 45%, mentre le erogazioni si sono addirittura dimezzate. In peggioramento anche due indicatori di salute del mercato immobiliare, ossia i tempi di trattativa e il divario tra richiesta e prezzo effettivo.

Oro a 1.900$ l’oncia entro primavera secondo Gfms

Negli ultimi giorni è avvenuta una timida ripresa delle quotazioni dell’oro, che avevano iniziato il nuovo anno con fortune alterne. Lo scorso 4 gennaio i prezzi erano scesi in area 1.625$ l’oncia, sui livelli più bassi da agosto 2012. Da questo momento, però, è avvenuto un rimbalzo tecnico abbastanza robusto con ritorno dei prezzi fino a 1.685$ l’oncia. Stamattina l’oro evidenzia una quotazione di poco superiore a 1.680$ l’oncia. Secondo molte società del settore e broker internazionali il rally dell’oro non è comunque finito.

Oro a 1.850$ nel primo semestre 2013 secondo IG

Il 2013 si è aperto con qualche difficoltà per l’oro, dopo che lo scorso anno è stato il 12-esimo consecutivo di rialzi che ha consentito al metallo giallo di confermarsi come l’investimento più redditizio degli ultimi dieci anni. Negli ultimi mesi del 2012, soprattutto dopo l’annuncio del terzo piano di quantitative easing della Fed a inizio settembre, gli analisti finanziari e gli altri esperti del settore hanno diffuso previsioni quasi trionfalistiche sull’oro. In molti casi il target price è stato fissato a 1.900 dollari o addirittura a 2.000 dollari l’oncia.

Come investire nel 2013 secondo Natixis

Secondo gli analisti di Natixis Global Asset Management, nel corso dell’anno appena iniziato ci sarà una netta ripresa dei mercati azionari, con gli investitori che sposteranno progressivamente i loro capitali da asset più sicuri a quelli più rischiosi, come le azioni.

A loro avviso, in particolare, sul fronte azionario le prospettive in Europa sono decisamente migliori rispetto allo scorso anno. In considerazione delle attuali valutazioni borsistiche piuttosto basse è infatti possibile attendere un considerevole aumento del rapporto p/e (prezzo/utili), circostanza che rende i listini europei molto interessanti per gli investitori.