Investire nel mattone nel 2013

Secondo l’ultimo Legg Mason Global Income Survey, sondaggio condotto su circa 3.000 investitori, il mercato immobiliare italiano nel corso del 2013 potrebbe registrare una netta ripresa, in quanto circa il 24% degli investitori italiani intervistati ha dichiarato di voler aumentare la quota di capitale destinata a questa tipologia di investimento.

La percentuale di italiani che nel corso del 2013 vuole investire in immobili, dunque, risulta tra le più elevate al mondo, dove la media degli investitori intenzionati a puntare sul mattone nel corso di quest’anno è del 14% circa. Percentuali maggiori sono ravvisabili solo in alcune zone dell’Asia, dove però il fenomeno è legato alla crescente urbanizzazione delle zone di campagna verso le grandi città.

Oro a 1.350$ nei prossimi 5 anni secondo Société Générale

Secondo quanto emerge da uno studio degli specialisti di Société Générale, l’oro è destinato a svalutarsi in una prospettiva caratterizzata da un graduale aumento dei tassi reali americani. Gli esperti dell’investment bank transalpina si sono chiesti quale impatto potrebbe avere sull’oro l’eventuale aumento dei tassi di interesse e sono giunti alla conclusione che il metallo giallo sia destinato a perdere valore nei prossimi anni. SocGen stima un rialzo del rendimento dei T-Bond a 10 anni fino al 2,75% entro fine anno e ciò avrà un impatto negativo sull’oro.

DOLLARO EURO

In quali valute investire nel 2013

Attuare una buona diversificazione del portafoglio di investimenti non significa solo scegliere più strumenti di investimento ma anche puntare sullo stesso strumento ma in valute diverse.

Al riguardo, in particolare, Daniele Guidi, responsabile delle gestioni obbligazionarie di Bnp Paribas, interpellato da CorrierEconomia, ha sottolineato che rispetto agli anni passati la diversificazione valutaria ha perso l’attrattiva che invece aveva nei momenti di maggiore difficoltà della divisa europea, soprattutto dopo che il presidente della Bce Mario Draghi si è detto disposto a fare qualunque cosa pur di salvare l’euro.

Dieci azioni più redditizie delle obbligazioni societarie

Scott Meech, gestore del fondo UBAM Europe Equity Divided+ di UBP, ha individuato dieci titoli azionari quotati sui listini europei capaci di offrire dividendi elevati e soprattutto sostenibili, in virtù della solidità dei fondamentali, delle prospettive del business, della capacità di generare utili in maniera continuativa e della diversificazione nei paesi emergenti.

In particolare, i dieci titoli azionari selezionati rendono più dei corrispondenti corporate bond a 5 anni. La lista comprende:

Portafoglio titoli consigliato da Mediobanca dopo elezioni 2013

A fronte dell’esito delle elezioni politiche di febbraio 2013 e della necessità di riflettere una maggiore percezione del rischio verso l’Italia, gli analisti di Mediobanca hanno aumentato il free risk (tasso a breve privo di rischio) portandolo dal 5,25% al 5,5%. Di conseguenza hanno apportato alcune modifiche al portafoglio da loro consigliato.

In particolare, gli esperti di Piazzetta Cuccia per quanto riguarda il portafoglio long hanno rimosso il titolo Unicredit e al contempo aggiunto Autogrill, Prysmian e Brembo.

Oro riscatti record per il maggiore Etf

L’andamento negativo dell’oro in questo inizio 2013 può essere spiegato partendo da alcune variabili-chiave. Innanzitutto, sui mercati finanziari è in costante diminuzione la richiesta di beni rifugio grazie alla minore percezione del rischio dovuta al miglioramento della crisi del debito europeo. La domanda di oro sta iniziando a mostrare segnali di cedimento molto preoccupanti e ora arriva anche la notizia dei primi riscatti sugli investimenti in Etf sul metallo fisico. Oggi l’oro quota a 1.680 dollari, ma ieri era crollato sui minimi da luglio scorso a 1.554,90 dollari l’oncia.

Previsioni settore del lusso nel 2013

Le prospettive di crescita per il settore del lusso sono senza dubbio positive. Secondo i gestori del fondo JB Luxury Brands Fund di Swiss & Global Asset Management, in particolare, nel corso del 2013 il comparto metterà a segno una crescita del 6-8%, da ricondurre soprattutto ad un incremento della domanda proveniente dalle economie emergenti, che ricordiamo ad oggi rappresentano la metà delle vendite dell’intero settore.

La crescita del comparto, dunque, risulta strettamente legata allo sviluppo delle economie emergenti, in particolare al riguardo gli esperti sottolineano le prospettive di crescita della Cina nel corso dei prossimi cinque anni, quando il Paese dovrebbe strappare al Giappone il secondo posto tra i paesi più ricchi al mondo.

Previsioni prezzo argento 2013-2014

Le prospettive sull’argento per l’anno in corso sono senza dubbio positive. Gli analisti di Morgan Stanley hanno infatti incluso il metallo tra le materie prime su cui investire nel 2013, in quanto a loro avviso il prezzo sarà trainato dall’aumento di quello dell’oro e in alcune particolari fasi di mercato arriverà a segnare un rialzo addirittura superiore a quello del metallo giallo.

Dello stesso parere anche gli analisti di HSBC, che hanno comunicato di aver rivisto al rialzo le stime sul prezzo dell’argento da 32 a 33 dollari l’oncia nel 2013, nonché quelle per il 2014 da 28 a 31 dollari l’oncia.

Oro sui minimi da agosto 2012 su forte calo domanda

Le quotazioni dell’oro sono in costante ribasso ormai da qualche giorno. Oggi il metallo giallo è tornato sui livelli di agosto 2012 a 1.615 dollari l’oncia, trascinando al ribasso anche l’argento in area 30 dollari l’oncia. A generare forti vendite sul lingotto è stata la diffusione dei dati sulla domanda di oro nel 2012 da parte del World Gold Council. Lo scorso anno è avvenuto un calo del 3,9% a 4.405,5 tonnellate. Non accadeva da tre anni. Da inizio febbraio il valore dell’oro è sceso del 2,6%.

Su quali materie prime investire nel 2013 secondo Morgan Stanley

Sulla base delle previsioni sulle commodity nel 2013, gli analisti di Morgan Stanley hanno stilato una classifica delle materie prime che a loro avviso presentano maggiori potenzialità, in quanto i loro prezzi sarebbero destinati a crescere sulla base di motivazioni legate alla congiuntura economica, all’andamento dei cambi e alla variazione del rapporto domanda-offerta.

In particolare, gli analisti della banca d’affari statunitense hanno una visione rialzista su cinque materie prime: oro, soia, mais, argento e platino.