Settori azionari secondo il giudizio di Credit Suisse

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Quando si sceglie di puntare tutto a parte del proprio capitale sul mercato azionario occorre individuare, prima ancora dei singoli titoli da acquistare, i diversi settori azionari su cui investire.

Un aiuto al riguardo arriva dalle previsioni degli analisti e dal loro giudizio sui singoli comparti. In particolare, gli analisti di Credit Suisse in un recente report hanno indicato il loro giudizio su ciascun singolo settore azionario.

Previsioni prezzo petrolio 2013-2014

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Gli esperti di Credit Suisse hanno una visione meno negativa degli altri analisti in merito all’andamento del prezzo del petrolio nel corso del prossimo biennio.

Gli esperti della banca d’affari elvetica, infatti, stimano che il prezzo del brent sarà di 115 dollari al barile a fine 2013 e di 105 dollari a barile nel dicembre 2014, quindi con una previsione che per il 2013 è superiore rispetto a quella fornita dal consensus.

Azioni settore lusso consigliate da Citigroup

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Il settore del lusso continua a suscitare l’interesse degli investitori in quanto continua ad essere tra i pochi in grado di resistere alla situazione di crisi e all’elevata volatilità dei mercati finanziari. Non a caso sono in molti a riservare parte del proprio portafoglio azionario a tale comparto, considerato alla stregua dei settori difensivi.

Nell’ambito del comparto del lusso, gli analisti di Citigroup hanno espresso la loro valutazione su cinque titoli azionari europei facenti parte di tale settore, ovvero Swatch, Richemont, Lvmh, Hermes e Burberry.

Goldman Sachs taglia stime sui prezzi di petrolio, rame e caffè

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La banca di investimenti americana Goldman Sachs ha deciso di tagliare le sue stime su tre commodity. Si tratta del petrolio, del rame e del caffè. Per quanto riguarda il petrolio, la banca newyorkese ritiene che il rallentamento della domanda proveniente dalla Cina impatterà negativamente sulle quotazioni. La stima a 3 mesi sul petrolio Brent scende a 100 dollari al barile da 110 dollari. Per quanto riguarda la stima sul prezzo medio 2013, si passa a 105 dollari da 110 dollari.

Oro segnale short se torna sotto 1.400 dollari

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Dopo alcuni giorni caratterizzati da un rimbalzo tecnico dei prezzi da 1.321 dollari a 1.439 dollari, l’oro sta sperimentando da questa mattina forti vendite che rischiano di far ripiombare il metallo giallo in una nuova fase discendente di breve periodo. Dopo che oro crolla a 1.321 dollari ai minimi da gennaio 2011 c’è stato un rimbalzo del 9% circa favorito dalle ricoperture delle posizioni short e dall’aumento delle posizioni net long al Comex da parte dei large traders. Gli hedge funds comprano oro dopo il crollo, ma il periodo negativo potrebbe proseguire.

Titoli azionari più redditizi nel settore delle telecomunicazioni

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Nonostante la buona performance messa a segno dall’inizio dell’anno ad oggi dal settore delle telecomunicazioni, gli analisti di Barclays invitano gli investitori a mantenere un approccio improntato alla cautela continuando a scegliere in maniera accurata le azioni su cui investire.

A tal fine hanno provveduto a selezionare un gruppo di dieci titoli azionari del settore europeo delle telecomunicazioni che a loro avviso rappresentano un’ottima opportunità di investimento, in quanto risultano predisposti a cogliere al meglio le sfide del futuro e presentano un rendimento della cedola 2013 superiore al 4%.

Investimenti in Giappone consigliati da Credit Suisse

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Secondo gli analisti di Credit Suisse, il rialzo di oltre diciassette punti percentuali messo a segno dal listino di Tokyo dall’inizio dell’anno ad oggi è solo l’inizio di una crescita più ampia e duratura, motivo per il quale hanno già provveduto ad incrementare verso il mercato nipponico l’esposizione del loro portafoglio.

Tra i motivi indicati da Credit Suisse a sostegno degli investimenti in Giappone figura la politica monetaria espansiva attuata dalla Bank of Japan e finalizzata a raggiungere il target del 2% dell’inflazione.

Oro supera resistenza di 1.400 dollari

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Dopo aver messo a segno la peggiore performance degli ultimi 30 anni con un crollo del 18% in tre sedute, l’oro prova a rialzare la testa e a mettere a punto un rimbalzo tecnico per allontanarsi dai minimi di periodo. Tre giorni fa l’oro crolla a 1.321 dollari ai minimi da gennaio 2011, ma è proprio da questo livello che il metallo giallo è riuscito a ripartire. Stamatttina i prezzi sono riusciti a superare di slancio la solida resistenza di 1.400 dollari, toccando un massimo intraday a 1.425 dollari.

Oro rimbalzo trova solida resistenza a 1.400 dollari

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Dopo le pesanti perdite accusate negli ultimi giorni, l’oro sta cercando di recuperare terreno favorito dalle prese di beneficio e dall’apertura di posizioni long speculative di brevissimo periodo aperte da day-trader e scalper. Dopo che l’oro crolla a 1,321 dollari ai minimi da gennaio 2011, è cominciato un rimbalzo tecnico che finora ha spinto i prezzi fino a 1.403 dollari l’oncia. Oggi i prezzi quotano poco sotto 1.390 dollari, ma stanno cercando di salire per effettuare un nuovo test della solida resistenza di area 1.400 dollari.

Oro crolla a 1.321 dollari ai minimi da gennaio 2011

Non si ferma il crollo delle quotazioni dell’oro, che stanotte sui mercati asiatici ha toccato un nuovo minimo a due anni a 1.321 dollari l’oncia. Nelle ultime tre sedute il metallo giallo è arrivato a perdere addirittura il 18%, anche se stamattina è in corso un rimbalzo tecnico in area 1.380 dollari l’oncia. La volatilità storica a 50 giorni è più che raddoppiata nel giro di pochi giorni. La banca d’affari newyorkese Goldman Sachs consiglia di andare short sull’oro, anche se la discesa attuale è andata al di là di ogni previsione.