Oro scende sotto 1.340 dollari sui minimi a un mese

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Nuovo tonfo per le quotazioni dell’oro, che non riescono a rialzare la testa dopo il sell-off della scorsa settimana. Sui mercati asiatici il prezzo del metallo giallo è sceso fino a 1.338 dollari l’oncia, in calo dell’1,6% rispetto alla chiusura di venerdì. Il lingotto è sui livelli più bassi degli ultimi 30 giorni e sembra ormai indirizzato verso il test dell’area di supporto di 1.321,5 dollari l’oncia, ovvero il minimo più basso da oltre due anni toccato lo scorso 16 aprile.

Complice il deciso rafforzamento del dollaro americano e le aspettative di inflazione sempre più basse per i prossimi 2-3 anni, la domanda di oro è sempre più bassa in quanto gli investitori non hanno bisogno in questa fase di beni rifugio per difendersi da turbolenze finanziarie. In effetti, il sentiment di forte appetito per il rischio penalizza oltremodo l’oro, che paga anche i riscatti record dagli Etf di grandi investitori internazionali e hedge funds.

Con la domanda di oro in calo, anche le quotazioni restano molto depresse. In caso di breakout ribassista deciso del supporto di 1.335 dollari prima e di 1.321 dollari poi è molto probabile un nuovo scivolone dei prezzi fino a 1.300 dollari e forse anche fino a 1.270 dollari. Alcuni analisti molto negativi sul metallo prezioso sono convinti che l’oro possa tornare addirittura a 1.000 dollari.

ORO CROLLA A 1.321 DOLLARI AI MINIMI DA GENNAIO 2011

Intanto stanotte è crollato l’argento, che è sceso sui minimi da settembre 2010 a 20 dollari l’oncia, a seguito del breakout ribassista del supporto di 22 dollari. Da inizio anno il silver perde quasi il 50%, mentre dai top di fine aprile 2011 posti in area 49,8 dollari il valore si è più che dimezzato. In caso di discesa sotto 20 dollari, i prezzi potrebbero tornare in area 18 – 17 dollari l’oncia.