L’andamento negativo dell’oro in questo inizio 2013 può essere spiegato partendo da alcune variabili-chiave. Innanzitutto, sui mercati finanziari è in costante diminuzione la richiesta di beni rifugio grazie alla minore percezione del rischio dovuta al miglioramento della crisi del debito europeo. La domanda di oro sta iniziando a mostrare segnali di cedimento molto preoccupanti e ora arriva anche la notizia dei primi riscatti sugli investimenti in Etf sul metallo fisico. Oggi l’oro quota a 1.680 dollari, ma ieri era crollato sui minimi da luglio scorso a 1.554,90 dollari l’oncia.
Nella giornata di mercoledì gli investimenti in Etf sull’oro crollavano, in scia al brusco calo delle quotazioni del metallo giallo sui mercati internazionali. In un giorno solo sono stati registrati riscatti per 20,77 tonnellate di lingotti sull’Etf di oro fisico più grande del mondo, ovvero l’Spdr Gold Trust. Si tratta di un livello record, che non si vedeva da agosto 2011. Nei caveau di questo fondo ci sono ancora quasi 1.300 tonnellate di lingotti.
Si tratta ancora di una quantità monstre, se si considera che nemmeno unendo le riserve d’oro di Russia, Svizzera e Giappone si raggiunge l’ammontare del patrimonio di questo Etf. Tuttavia, gli analisti finanziari vogliono osservare da vicino questo fenomeno, che potrebbe autoalimentarsi grazie alla facilità con cui è possibile procedere con i riscatti da questo Etf.
La fine del ciclo rialzista ultra-decennale dell’oro potrebbe essere giunto al termine, tanto che ormai la maggior parte degli investitori si chiede se non sia giunto il momento di uscire dall’oro. Tra l’altro con la probabile fine anticipata del QE della Fed, le quotazioni dell’oro potrebbero scendere ancora. Nel frattempo i grandi hedge funds stanno già uscendo dal lingotto.