Dopo essere stata per lungo tempo molto cauta sul debito italiano, Merrill Lynch scopre le carte e punta dritto sui titoli di stato italiani grazie anche alle rassicurazioni ricevute a più riprese dalla Banca Centrale Europea. Il responsabile della strategia EMEA di Merrill Lynch Wealth Management (gruppo Bank of America), Johannes Jooste, ha presentato alla comunità finanziaria italiana il rapporto sulle previsioni macroeconomiche e sulle scelte di asset allocation per il prossimo anno (The Year Ahead 2013).
L’esperto di Merrill Lynch ha dichiarato che da un paio di settimane ha iniziato ad accumulare posizioni lunghe sui Btp a 10 anni. Tuttavia, nonostante il maggiore ottimismo sul debito italiano, l’esperto ritiene che è ancora consigliabile mantenere un atteggiamento di prudenza verso i titoli di stato italiani. Infatti, la raccomandazione sui Btp resta ancora a “underweight”, ovvero sottopesare in portafoglio. Tuttavia, rispetto ai mesi precedenti, quando la banca di investimenti aveva posizioni nulle, ora si sta iniziando a costruire una posizione lunga sui titoli decennali.
Sono molte ormai le banche d’affari americane che stanno puntando da diverse settimane sul debito italiano, spesso però mantenendo un sovrappeso solo sulle scadenze di breve-medio periodo. Ieri, sono però arrivate ottime indicazioni dall’asta dei Btp a 5 e 10 anni: il rendimento del decennale è sceso sotto il 4,5% sui livelli più bassi degli ultimi due anni. Lo spread Btp-Bund, che stamattina quota a 316 punti base, era sceso ieri fino a 309 sui minimi dello scorso marzo. L’esperto di Merrill Lynch non esclude che possa puntare anche sui Btp a 3 anni, ma ci sono spunti interessanti anche sulle scadenze a 5 e 7 anni.
La volatilità sui titoli di stato italiani è scesa molto e attualmente il rapporto rischio/rendimento èmolto invitante. Il rischio delle elezioni politiche nella primavera del 2013 è già stato incorporato nelle valutazioni correnti. Nel 2013 il guru di Merrill Lynch preferisce puntare maggiormente sulle azioni piuttosto che sull’equity. Tra i mercati più interessanti ci sono sempre la Cina e i mercati emergenti del Far East asiatico, mentre la zona euro viene vista ancora in sofferenza fino al primo semestre del 2013. Sugli Stati Uniti la view è complessivamente positiva, nonostante il pericolo del fiscal cliff.