Tale decisione, contrariamente alle aspettative, non ha causato una crescita dei rendimenti, ma nonostante questo sono comunque numerosi gli investitori che hanno spostato il loro interesse verso le obbligazioni societarie, che al momento risultano senza dubbio caratterizzate da una maggiore stabilità.
► PREVISIONI MERCATO OBBLIGAZIONARIO 2012
Oltre alla stabilità, giocano a favore dei corporate bond anche i rendimenti, dal momento che nella maggior parte dei casi risultano essere superiori rispetto a quelli offerti dalle emissioni governative dei paesi che sono riusciti a conservare la tripla o la doppia “A”, come Francia, Germania, Olanda, Finlandia e Austria.
► TITOLI DI STATO VS OBBLIGAZIONI
Secondo Andrew Wells, direttore investimenti obbligazioni di Fidelity, non è affatto una forzatura affermare che attualmente molte società si trovano in condizioni di gran lunga migliori rispetto a quelle dei loro stessi governi. Un esempio è dato da Eni, che offre obbligazioni con una cedola inferiore rispetto a quella offerta dai Btp di pari durata, circostanza che evidenzia una maggiore fiducia del mercato verso le emissioni della società del cane a sei zampe rispetto ai titoli del Tesoro italiano.
A fronte di ciò, dunque, Daniele Guidi, responsabile delle gestioni obbligazionarie di Bnp Paribas, indica una quota del 25-30% del portafoglio obbligazionario come la soglia ottimale di investimento in corporate bond.
Per quanto riguarda i settori, invece, i più gettonati dagli investitori di tutto il mondo sono quelli delle utilities, delle telecomunicazioni e dei beni di largo consumo.