La prima soluzione è pensata per i più ottimisti, ovvero per chi scommette sulla salvezza dell’euro. Questa formula è quella che, rispetto alle altre due, ha consentito di realizzare un maggiore rendimento durante lo scorso anno.
In particolare, il portafoglio cosiddetto “euro salvezza” prevede un peso del 20% per i BTP Inflation Link con scadenza 15 settembre 2016; un peso del 20% per i BTP con scadenza novembre 2017; una quota del 10% in titoli di Stato portoghesi con scadenza 15 ottobre 2015; una quota del 15% in BTP Italia con scadenza ottobre 2016; una quota del 10% nello SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats ETF; una quota del 15% nel Lyxor ETF Stoxx Europe 600 Banks; una quota del 10% nel Lyxor ETF Euro Stoxx 50.
Per gli indecisi, ovvero per chi non sa ancora se scommettere contro o a favore dell’euro, è stato predisposto il portafoglio cosiddetto “euro incertezza” così composto: 10% BTP Inflation Link con scadenza 15 settembre 2016; 10% BTP con scadenza novembre 2017; 10% Lyxor ETF MSCI World; 10% Lyxor ETF Stoxx Food and Beverage; 30% Lyxor ETF EUMTS AAA Macroweight Gov Bond; 7,5% titoli di Stato norvegesi con scadenza 15 maggio 2013; 7,5% titoli di Stato canadesi con scadenza 01 novembre 2013; 7,5% titoli di Stato australiani con scadenza maggio 2013; 7,5% SPDR S&P Euro Dividend Aristocrars ETF.
Per i pessimisti, invece, è stato predisposto il portafoglio “euro tsunami”, meno rischioso ma al contempo anche meno redditizio. In tal caso la composizione è la seguente: 16% titoli di Stato norvegesi con scadenza 15 maggio 2013; 16% titoli di Stato svedesi con scadenza 05 maggio 2014; 16% titoli di Stato canadesi con scadenza 01 novembre 2013; 16% titoli di Stato australiani con scadenza maggio 2013; 16% titoli di Stato americani con scadenza 30 novembre 2013; 10% Lyxor ETF DJ Global Titans 50; 5% ETF Ishares JP Morgan $ Bond Emergenti; 5% ETF sull’oro fisico.