Errori da evitare investendo in momenti di crisi

Investire i propri risparmi e riuscire ad ottenere una remunerazione soddisfacente non è affatto cosa semplice, specie se si decide di investire in periodi di crisi e di instabilità dei mercati finanziari. In contesti del genere, infatti, è opportuno procedere con estrema cautela e valutare attentamente ogni singola mossa, nonchè evitare una serie di errori comuni che vengono spesso commessi dalle persone che decidono di investire i loro soldi nonostante il difficile contesto economico e finanziario.

Gli errori più comuni che si commettono in questi casi vengono elencati da Panorama Economy, che mette in guardia gli investitori da alcune delle più frequenti banalità che si dicono in questi casi.


[LEGGI] INVESTIRE IN BORSA SENZA RISCHI

Il primo di questi errori e quello di parcheggiare la propria liquidità su un conto deposito in attesa di momenti migliori, un vero e proprio classico quando i mercati finanziari registrano un brusco ribasso. Gli esperti, tuttavia, ritengono che questa soluzione non sia tra le migliori in quanto nella maggior parte dei casi per ottenere una remunerazione soddisfacente è necessario vincolare i propri soldi per almeno 12 mesi, un periodo di tempo durante il quale si rischia di perdere delle importanti occasioni di acquisto. Meglio quindi preferire strumenti che hanno scadenza più breve, come i Buoni ordinari del Tesoro a 3 o 6 mesi.

Il secondo errore elencato fa praticamente crollare un mito, ovvero quello dell’oro come investimento certo nei momenti di crisi. Secondo quanto riportato da Panorama Economy, infatti, anche l’oro può danneggiare il portafoglio, soprattutto se viene acquistato nel momento sbagliato e senza ponderare adeguatamente le proprie mosse. Le quotazioni dell’oro, infatti, risultano essere piuttosto volatili e quindi non mettono al riparo i risparmi nel breve termine.

[LEGGI] INVESTIRE SFRUTTANDO LA CRISI EUROPEA

Uno dei consigli più frequenti in situazioni di crisi è quello di diversificare il proprio portafoglio di investimenti includendo anche valute diverse dall’euro. Perché questa teoria sia efficace sul fronte dei rendimenti è però necessario che ci si riferisca a diverse valute in cui sono ricomprese anche quelle di alcuni paesi emergenti, dei paesi asiatici e del Sudamerica. Non è infatti opportuno che la diversificazione, come accade in molti casi, riguardi il solo franco svizzero, soprattutto in considerazione del fatto che negli ultimi mesi si è già apprezzato molto sull’euro.

Ultimo consiglio è quello di ponderare bene una delle raccomandazioni più frequenti in caso di forte calo dei mercati, ossia quella di non vendere in caso di crollo ma di aspettare fiduciosi il rimbalzo. In un portafoglio difensivo e ben equilibrato, infatti, è sempre bene fissare un tetto minimo raggiunto il quale conviene chiudere la posizione. Di solito è consigliato uno stop loss intorno al 6.7% per ciascun titolo o strumento finanziario.