Passi in avanti nell’eolico per il nostro paese. È stato infatti firmato un accordo tra Italia e Cina per lo sviluppo di questo settore. E più precisamente tra il ministero delle Imprese e del made in Italy, l’azienda cinese MingYang Smart Energy e Renexia.
L’importanza dell’eolico in Italia
La società cinese è una delle maggiori produttrici al mondo di turbine eoliche mentre Renexia è una società nostrana nota per la sua attività nell’ambito delle energie rinnovabili. L’eolico è uno degli approcci migliori da questo punto di vista e, insieme al fotovoltaico, potrebbe cambiare davvero il settore energetico del nostro paese.
Con la firma del Memorandum of understanding, gli interlocutori gettano le basi per uno sviluppo importante dell’eolico in Italia. Dobbiamo sottolineare che, nonostante i benefici di questo approccio e i costi non eccessivi, il settore non è supportato come dovrebbe in generale. Questi investimenti potranno invece rendere l’eolico in Italia una fonte importante di energia.
Se verranno superati senza difficoltà i problemi burocratici ed estetici della questione. Perché parliamo di estetica? Perché in passato, per quel che riguarda l’eolico sul territorio, sono state diverse le polemiche nate in base al rovinare l’immagine di un territorio. In realtà un maggiore sfruttamento delle eolico e delle altre energie rinnovabili consentirebbe un mantenimento sul lungo termine del territorio, proprio per via della decarbonizzazione e dei suoi effetti.
Più nello specifico il progetto in questione si occuperebbe di eolico off shore galleggiante, un comparto davvero strategico. Firmato l’accordo non resterà altro alle parti che trovare il sito giusto per l’installazione. La newco che nascerà è stimato che potrà dare lavoro a circa 1100 persone, investendo 500 milioni di euro.
Un accordo fortemente ricercato
“Questo importante accordo” racconta il ministro Urso, “ci permette di sviluppare la produzione di turbine in Italia e una filiera nazionale che sarà estremamente competitiva. L’accordo risponde”, evidenzia, “pienamente agli intendimenti che i nostri due ministeri e i nostri governi intendono portare avanti per lo sviluppo di partnership nella tecnologia green”.
Dobbiamo sottolineare che questo progetto è frutto del lavoro svolto a luglio prima dal ministro Urso e poi in seguito dal premier Giorgia Meloni nel corso della loro visita in Cina. Può sembrare strano che chi prima si opponeva tanto all’unione d’intenti col paese orientale ora stia basando diverse iniziative sulla collaborazione tra i due paesi.
Per quanto si possano lanciare accuse di incoerenza, dal punto pratico degli investimenti si tratta comunque di progetti in grado di aiutare la crescita e lo sviluppo dell’Italia. Rendendo più facile anche la transizione energetica proprio grazie alla maggiore energia sostenibile prodotta.