Analizzando gli ultimi 21 giorni di Borsa, l’aussie, nome con cui è normalmente chiamata la divisa australiana, ha cambiato repentinamente marcia salendo di oltre 3 punti percentuali rispetto al biglietto verde riportandosi di slancio sopra quota 0,90 dollari sui massimi a oltre un mese.
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Primo mese e mezzo dell’anno altamente volatile per il Dollaro Australiano. La divisa oceanica, reduce da un 2013 caratterizzato da ribassi a doppia cifra rispetto alle altre principali valute mondiali (-14% rispetto al dollaro Usa e addirittura -21,5% rispetto all’euro), è arrivato a toccare il 24 gennaio i minimi a oltre 3 anni e mezzo rispetto al dollaro statunitense a quota 0,866 complici soprattutto le delicate prospettive della Cina, principale partner commerciale del Paese siegano gli eperti di Rbs Bank.
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A guidare la ripresa dei prezzi del Dollaro Australiano è stata una serie di buone indicazioni arrivate sia sul fronte interno che dalla Cina nelle ultime settimane. In primo luogo l’inaspettato balzo del surplus commerciale per l’Australia. A dicembre la bilancia commerciale australiana ha registrato un avanzo per 468 milioni di dollari rispetto agli 83 milioni di novembre, mentre gli analisti si attendevano un deficit commerciale per circa 200 milioni di dollari. A fare da traino sono state le esportazioni delle società minerarie. In tal senso buone indicazioni arrivano dalla Cina in merito alla domanda a inizio 2014: l’import cinese dall’Australia a gennaio è infatti salito del 12,8%, pari al maggior incremento degli ultimi 6 mesi. Miglioramento delle prospettive che si riflette in un aumento della fiducia delle imprese australiane, salita a gennaio a quota 8 punti dai 6 del mese precedente, primo rialzo degli ultimi 4 mesi. La valuta australiana ha beneficiato anche di buoni riscontri dal mercato immobiliare con l’indice sui prezzi delle case in Australia che ha segnato nell’ultimo trimestre del 2013 un balzo del 9,3% su base annua, il maggiore aumento dal 2010.