Ma quali sono i pro e i contro dei conti deposito vincolati e delle obbligazioni bancarie? Partiamo dai conti deposito vincolati, che tra i vantaggi presentano senza dubbio quello dei rendimenti.
► VANTAGGI E SVANTAGGI DEI CONTI DEPOSITO VINCOLATI
Con vincoli a 12 mesi, infatti, nella maggior parte dei casi si supera il 4% lordo, mentre per i vincoli a 24 mesi si è arrivati a toccare la soglia del 5%. Dalla loro parte anche la tassazione, dal momento che a partire dal 1° gennaio 2012 i rendimenti saranno tassati mediante l’applicazione di un’aliquota del 20% anziché del 27%.
I conti deposito vincolati, tuttavia, presentano alcuni svantaggi. Tra questi figura senza dubbio lo scarso rendimento che si riceve nel caso in cui si decide di svincolare la somma prima della scadenza del vincolo, che nella maggior parte dei casi corrisponde all’1% lordo. Questo particolare assume non poca rilevanza in un periodo di crisi come quello attuale, in cui riuscire ad immobilizzare i propri risparmi per uno o due anni risulta piuttosto difficile.
► TITOLI DI STATO VS OBBLIGAZIONI
Le obbligazioni bancarie, al contrario, puntano proprio su quelli che sono i limiti dei conti deposito vincolati, ossia assenza di vincolo e possibilità di vendita prima della scadenza. Le obbligazioni bancarie di nuova emissione risultano convenienti e competitive nei confronti dei conti deposito vincolati anche dal punto di vista dei rendimenti, l’esempio sono le obbligazioni Intesa Sanpaolo sottoscrivibili fino al 30 novembre e che offrono un tasso di interesse del 5,1%.
Anche i bond bancari, tuttavia, presentano degli svantaggi. Oltre al rischio che in caso di vendita sul mercato secondario prima della scadenza il prezzo del titolo non coincida con quello pagato in sede di emissione, bisogna anche considerare che a partire dal 1° gennaio 2012 sui rendimenti delle obbligazioni bancarie la tassazione sarà del 20% anziché del 12,5%.