Ogni sua mossa e ogni sua decisione sembra seguire una sorta di filosofia costituita da sette regole fondamentali da lui formulate e che vengono messe in pratica per ogni investimento, motivo per il quale Warren Buffett è stato soprannominato l’Oracolo di Omaha.
Di seguito indichiamo le sette regole attuate e suggerite da Buffett:
– Gestire i soldi degli azionisti con razionalità. Buffett giudica un manager in base al suo comportamento in merito agli utili prodotti, in particolare a suo avviso i manager dovrebbero trattenere gli utili solo se riescono a realizzare rendimenti oltre la media del mercato, in caso contrario dovrebbero restituirli agli azionisti sotto forma di dividendi o mediante il riacquisto di azioni proprie.
– L’impresa deve aumentare i guadagni degli azionisti nel tempo. Buffett ritiene che bisogna guardare con una certa diffidenza le aziende che richiedono grosse spese ricorrenti per rinnovare i propri impianti al fine di continuare ad essere competitive sul mercato. Per verificare questo Buffett usa un nuovo indicatore chiamato owner earnings dato da (a)+(b)-(c), dove (a) sono i guadagni operativi, (b) gli ammortamenti e le altre spese e (c) i reinvestimenti richiesti dal business.
– La quotazione deve essere acquistata quando ha un valore inferiore di almeno il 25% rispetto al valore intrinseco. Secondo Buffett un margine di sicurezza del 25% riduce il rischio derivante da un errore delle stime.
– I manager devono saper trasformare le vendite in profitti. In altre parole bisogna privilegiare quelle aziende che nel corso degli anni sono state in grado di mantenere un livello accettabile di utili e di fatturato, mentre bisogna invece diffidare da quelle che annunciano piani di ristrutturazione, una decisione che nella maggior parte dei casi indica che l’azienda fino a quel momento ha avuto degli sprechi.
– L’impresa non deve risultare eccessivamente indebitata.
– L’azienda deve aver performato molto e bene. Buffett ritiene che occorre privilegiare quelle aziende che hanno avuto nel tempo un ritorno sul capitale investito, mentre al contrario non considera efficace valutare il rapporto utili per azione.
– I manager devono aver aumentato il valore per gli azionisti. Secondo Buffett sono da privilegiare quelle aziende che hanno creato una maggiore capitalizzazione di mercato del titolo attraverso la parte di utile trattenuta e non distribuita agli azionisti.