Si tratta di una pratica molto diffusa non solo tra i piccoli investitori ma anche tra gli investitori professionisti, compresi molti tra i fondi di investimento tradizionali. Stuart Rhodes, meglio conosciuto come il gestore del fondo M&G Global Dividend, ha però mostrato alcune perplessità in merito a questa metologia.
Secondo Rhodes, in particolare, analizzare il mercato alla ricerca di un dividend yield elevato può essere piuttosto rischioso alla luce del fatto che un alto dividend yield è spesso sintomo di una società che si trova in difficoltà o con un potenziale di crescita limitato. Per questo motivo il gestore è convinto che bisogna concentrarsi soprattutto sulle prospettive di crescita dei dividendi di una determinata azienda nel lungo termine, in quanto i dividendi sono difficili da falsare e rappresentano l’indicatore più significativo per quanto riguarda lo stato di salute della società e la solidità del business.
Dividendi in crescita, dunque, dovrebbero risultare sufficienti ad individuare quelle aziende che vantano un’ottima gestione e che sono in grado di offrire ai propri azionisti rendimenti di mercato superiori alla media.
Tra i titoli americani che rientrano in questa categoria troviamo Coca Cola, Johnson & Johnson e Procter & Gamble. Per il momento il fondo M&G Global Dividend non ha nel suo portafoglio titoli italiani perchè ritiene che nessuno di questi sia compatibile con i requisiti richiesti. Sono invece presenti i titoli delle svizzere Nestlé, Roche e Novartis.