Tuttavia, fare un confronto in termini di rendimenti non è semplice, in quanto le condizioni di emissione dei diversi buoni postali vengono riviste all’inizio di ogni mese e, anche se molto spesso vengono confermate, non mancano i casi in cui nell’arco di un solo mese sono stati registrati cambiamenti piuttosto rilevanti.
A settembre, ad esempio, il rendimento offerto dai Bfp a due e tre anni è risultato essere nettamente superiore rispetto a quello dei BTP di simile durata, mentre il rendimento dei buoni postali indicizzati all’inflazione si è avvicinato a quello dei corrispondenti titoli di Stato, ossia dei BTP€i e dei BTP Italia.
Per quanto riguarda il mese di ottobre, invece, a fronte del miglioramento dello spread sui titoli di Stato italiani la Cassa Depositi e Prestiti ha ridotto i tassi. Nonostante questo, tuttavia, non mancano delle opportunità interessanti. I Bfp a tre anni Plus, ad esempio, offrono comunque un rendimento maggiore rispetto ai Btp di pari durata.
In ogni caso, gli esperti consigliano a coloro che investono in titoli di Stato di stare costantemente attenti in quanto possono sempre presentarsi momenti in cui passare dai Btp ai buoni postali può essere una scelta redditizia e anche prudente, in considerazione dei vantaggi che offrono questi ultimi, tra cui il riscatto sempre possibile alla pari e la maggiore durata.