Banco BPM lancia a sorpresa un’OPA su anima. L’istituto bancario diretto da Giuseppe Castagna ha deciso di lanciarne una totalitaria su quello che è conosciuto per essere il principale asset manageriale italiano di tipo indipendente.
Cosa ha fatto Banco BPM
Sottolineiamo che Banco BPM detiene già il 22,8% di questa società. E, in base a quello che è stato condiviso, l’operazione prevederebbe il pagamento di 6,2 euro per azione per un totale di 1,6 miliardi. Anima non è partecipata al momento solo da Banco BPM ma anche da Poste Italiane, FSI e Gamma di Francesco Gaetano Caltagirone rispettivamente per l’11,95%, per il 9,77% e per il 3,5%.
L’OPA di Banco BPM, seguito da Citi, ha lo scopo principale di rinforzare il sistema di business di Banco BPM Vita, che diventerà, citiamo testualmente, una “fabbrica prodotto integrata Assicurazione Vita e Risparmio Gestito“.
È evidente che in questo modo l’istituto di credito voglia integrare in maniera completa la Sgr con la quale ha già una partnership di tipo strategico da più di 15 anni. Secondo le attese, questo gruppo sarà poi il secondo in Italia di matrice bancaria e potrà contare su un’attività finanziaria totale della clientela pari a circa 390 miliardi. Si tratta di numeri molto importanti.
Dobbiamo sottolineare che l’offerta proposta da Banco BPM deve però raggiungere obbligatoriamente una quota complessiva all’interno del capitale di Anima che sia pari almeno al 66,67%. Inoltre deve essere confermata la possibilità per l’istituto, come conglomerato di tipo finanziario, di poter applicare le regole del “Danish compromise“.
Le premesse sembrano essere buone
L’istituto finanziario sottolineala presenza di premesse positive per quel che concerne una crescita duratura e stabile del conto economico, proprio grazie alla diversificazione dei ricavi. Ovviamente all’interno di un ambito come quello attuale. Il quale sembra prevedere una riduzione dei tassi di interesse.
Questa operazione è parte del piano strategico della banca che spinge verso un modello di crescita incentrato sulle fabbriche prodotto. La previsione è quella di un miglioramento importante della performance reddituale con un aumento di utile per titolo di circa il 10%. Dovrebbe inoltre esservi una riduzione del cet1 ratio pari a circa 30 bps per quel che concerne l’assorbimento patrimoniale.
Dobbiamo evidenziare che l’annuncio dell’OPA su Anima è arrivata nel momento in cui il gruppo di Giuseppe Castagna ha, annunciando i conti dei primi 9 mesi dell’anno, reso noto un utile netto di 1696 milioni di euro, con un incremento del 79,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le condizioni per un’OPA di successo ci sarebbero tutte.