Sono diverse le novità che stanno coinvolgendo Alitalia e la sua ristrutturazione: tra di esse la più eclatante è senza dubbio l’accordo raggiunto con Delta Airlines come partner ma da non sottovalutare, nonostante lo sciopero ancora previsto per domani, è anche l’accordo trovato sul prolungamento della cassa integrazione.
Sono ancora molte le risorse dell’azienda in una situazione di “stasi”, se così può essere definita da quando Alitalia è entrata in crisi e la sua vendita è stata annunciata: ben 830 persone alle quali è garantita la nuova cigs per altri sei mesi. Quel che accadrà dopo è ancora da definire, perché al momento EasyJet (e le sue risorse) sono fuori dai giochi e dopo Poste e Leonardo anche Cdp è al momento orientata sul no a partecipare alla NewCo che si sta formano.
La situazione è chiara: serve qualcuno che copra il 40-45% lasciato al momento scoperto dopo il 30% di Fs, il 15% del Ministero del Tesoro che convertirebbe in quota il prestito ponte ed il 10-15 di Delta Arlines. I nomi di Atlantia e Fincantieri sono i più quotati al momento ma non manca interesse, a quanto pare, da China Eastern grazie all’intercessione della compagnia americana. Tornando alla cigs, ecco cosa è stato sottolineato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA:
Ancora una volta il sindacato si assume le proprie responsabilità firmando la proroga della cassa integrazione, benché Alitalia continui ad essere in una fase di grande incertezza: le ragioni dello sciopero di lunedì restano comunque tutte impregiudicate e sulle quali chiediamo un intervento del Governo per risolvere le problematiche che attengono al quadro regolatorio del settore. [La trattativa con il Ministero] ha portato ad una significativa riduzione delle persone coinvolte nel percorso di Cigs, che vede 70 Comandanti, 60 Assistenti di volo e 700 personale di terra, per complessive 830 unità a fronte di una richiesta iniziale di 1010 persone.