Vendite titoli Fiat a causa dei dubbi di Ubs

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La società di analisi svizzera Ubs ha sollevato diversi dubbi sulla fusione tra i due colossi dell’automobilismo Fiat e Chrysler, provocando un pensante smottamento dei titoli in borsa dell’azienda torinese. Gli esperti di Ubs hanno infatti letteralmente bocciato il titolo azionario della Fiat, provocando panico e ulteriori dubbi tra gli azionisti di Piazza Affari.

La Borsa Italiana ha infatti reagito in maniera scomposta al taglio del rating dei titoli azionari di Fiat. Gli esperti hanno declassato dal grado “buy” a quello “neutral” il rating della casa automobilistica italiana, visto l’alto grado di scetticismo sulla fusione con Chrysler che dovrebbe avvenire ormai fra poche settimane. Ubs ha anche rivisto il target price delle azioni Fiat ritoccandolo al rialzo, passandolo da 5,5 euro fino ai 6 euro per azione. Il taglio del rating da parte della società svizzera era stato comunque annunciato, come dimostra il rally azionario degli ultimi tempi del titolo in borsa, a causa dello sconcerto degli investitori per la fusione con l’americana Chrysler.

Rimangono anche dei dubbi su cosa farà Fiat: la casa automobilistica deve infatti annunciare quale sarà il suo impegno finanziario per poter costruire un capitale sostenibile, in modo da ridurre al minimo l’effetto diluitivo, molto temuto dal mercato. Ubs ha valutato che Fiat dovrà sborsare più denaro per acquisire la quota di minoranza di Chrysler a seguito della performance in borsa dei titoli Ford e General Motor.

La quota da acquistare è in mano al fondo Veba ed ha un valore di 4,5 miliardi di dollari e il rischio di diluizione è quello da respingere, visto che anche il titolo di Fiat si è apprezzato negli ultimi tempi in borsa. Ubs ha quindi dichiarato nelle conclusioni finali che Fiat sta già scontando lo scenario più diluitivi di un aumento di capitale a sconto del 30% in modo così da raggiungere il 100% di Chrysler.