La crescita economica, in base ad alcuni specialisti, potrebbe essere vicina. Nel frattempo però restano molte incertezza sull’effettiva uscita dal tunnel della crisi, visti anche gli ultimi dati economici diffusi dalla Banca Centrale Europea, come ad esempio quello attinente all’inflazione che nella zona Euro è ancora troppo bassa se non proprio in discesa. > Mercati valutari volatilità in crescita
Quindi , l’Istituto di Francoforte pensa che molte delle probabilità che sono possibili a livello decisionale del Board potranno essere utilizzate per ostacolare ulteriormente l’acuirsi di una crisi che già profondamente ha interessato i cittadini europei. Una di queste eventualità è la riduzione del costo del denaro. Infatti nell’ultima assemblea della Banca Centrale Europea, sono stati abbassati ancora una volta i tassi di interesse allo 0,25 per cento, applicati nelle transazioni interbancarie degli istituti all’interno del comparto Europeo.
> Investire in Brasile, probabile rafforzamento del Real
Operare sul costo del denaro è una delle armi che gli istituti finanziari Centrali adoperano per tentare di aiutare la ripresa economica. E questo ne è a conoscenza Mario Draghi, numero uno della Banca Centrale Europea, che ha deciso di usare un’altra volta questa soluzione per provare a vitaminizzare la malridotta crescita economica dell’Eurozona. Ora che il costo del denaro fatta dal Numero uno della Bce, è disceso con un tasso d’interesse principale dello 0,25% e il tasso sui prestiti marginali scende di mezzo punto all’075%. In leggero calo anche se resta in altalena lo spread tra i bund tedeschi e i btp. In ogni caso nell’Eurozona si respira un’aria di ottimismo.