La Fed ha pubblicato le minute della sua ultima riunione e gli investitori, aspettando di scorgere segnali del prossimo aumento dei tassi d’interesse, si sono precipitati a rinvigorire il dollaro.
Il Bloomberg Dollar spot index, il quale traccia l’andamento del biglietto verde contro le principali valute concorrenti, si è avvicinato ai massimi dall’inizio del 2005. L’euro, che attende invece un ampliamento del Quantitative easing da parte della Banca centrale europea, chiude sui minimi da sette mesi a 1,0624 dollari e 131,30 yen.
Secondo alcune letture, la debolezza della moneta unica si lega anche ai venti di guerra che spingeranno la Francia ad incrementare la spesa militare, portando il deficit di bilancio oltre i limiti consentiti dai parametri europei. Insomma, dopo la questione dei migranti, un altro tema economico sembra poter minacciare la (labile) compattezza degli Stati membri, che si dovranno confrontare non solo sul piano politico e militare, ma anche su quello della concessione della flessibilità a Parigi.
In questo contesto, dopo il rally della vigilia, i mercati europei trattano in ribasso: a fine giornata Milano cede lo 0,98%. A Piazza Affari si guarda all’andamento di Enel, debole dopo aver diffuso il piano strategico con il quale punta a un utile netto ordinario di circa 3 miliardi nel 2015, di 3,1 nel 2016 e di 3,4 miliardi nel 2017. Deboli anche le altre Borse europee: Londra recupera lo 0,16%, Francoforte perde lo 0,1% e Parigi lo 0,62%. Wall Street è in cauto rialzo, quando chiudono i mercati del Vecchio continente, il Dow Jones sale dello 0,8%, il Nasdaq dello 0,9% e l’S&P 500 dello 0,7%.