Il dollaro americano è stato prontamente rivenduto in una dinamica di mercato caratterizzata da prese di profitto velocissime, prese di stop altrettanto rapide e ritorno di fatto allo status quo che ha caratterizzato i giorni antecedenti. La prima considerazione che va fatta è che il cambiamento di forward guidance della Fed dal precedente senso quantitativo a quello attuale qualitativo, rende di fatto i dati quasi esclusivamente interpretabili in ottica di breve periodo e quindi utili per essere tradati laddove si cerca volatilità immediata più che estensione dei movimenti.
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Le Borse, nella misura in particolare del benchmark S&P500 hanno invece messo a segno una fiammata verso i massimi per poi riallinearsi al precedente livello medio dei prezzi. “Come sempre appare piuttosto sterile lanciarsi in previsioni di dati di questo tipo, che a poco servirebbero in ottica operativa. Più utile invece, alla luce anche di quanto emerso dal FOMC, spiega Davide Marone di DailyFx, quali potranno essere le eventuali reazione a fronte degli scenari più verosimili per questo pomeriggio. La Fed non ha fatto che confermare quanto era giù più che noto e diventa difficile leggere i dati di oggi in relazione alle ripercussioni sul fronte di politica monetaria; il prossimo meeting del FOMC è lontano nel tempo, a metà giugno. E’ lecito dunque attendersi una reazione per così dire pura del mercato, nel senso che dati positivi potranno andare a premiare il dollaro americano contro le altre major e contro oro, mentre in principio le Borse potranno tentare nuove salite salvo poi auspicabilmente riallinearsi a movimenti sensati al ribasso.” Questo scrivevamo nel Morning Adviser dello scorso venerdì e ci sentiamo di ribadire in pieno la view che contempla di fatto un mercato caratterizzato da buone reazioni ai dati macroeconomici ma circoscritte nel breve, aggiungendo che ancora una volta le banche centrali guideranno in maniera spiccata (vedi la BCE giovedì) l’azione dei prezzi degli asset di riferimento, in attesa dell’instaurarsi di importanti input che potranno eventualmente provenire dal fronte Fed ma non prima di un mese.