Banca Intesa si segnala per la sua voglia di prestiti, e in due mesi aumenta gli impieghi del 23%, pari a circa 8 miliardi. Un dato che fa ben sperare per la ripresa del credito ad aziende e famiglie, per la banca più importante, con la speranza che le altre decidano di seguire la scia. In realtà, secondo l’Ad Carlo Messina, la crescita degli impieghi della banca è in linea con la crescita del 1% prevista per il PIL italiano, che sta portando il gruppo in alto, e il nostro paese fuori dalla crisi. Certo, un dato da guardare con le dovute cautele, visto che sull’economia pesa la spada di Damocle dell’infrazione da parte di Bruxelles, ma per conto suo la banca è ottimista anche per aver recuperato sui crediti in sofferenza per circa 6,5 miliardi. Il risultato è stato ottenuto non garantendo i rendimenti del 20% sui fondi di private equity, come annunciato con orgogli da Messina. Una soluzione interna, che potrà essere recuperata in seguito. Infine la parola definitiva su Assicurazioni Generali, per cui la banca sembra aver rinunciato a qualsiasi tentativo di scalata. Le parole di Messina sono state piuttosto chiare: “Ormai la nostra crescita è assolutamente su base endogena, e gli utili netti su base endogena che la banca può creare sono di gran lunga superiori rispetto a quelli di acquisizioni importanti come quello di cui si è parlato”.