La Bank of Japan (BOJ) ha deciso di aumentare il programma di acquisto di asset di 10mila miliardi di yen, passando da 70mila a 80mila miliardi di yen. Il costo del denaro, invece, è stato confermato tra lo 0% e lo 0,1% come da attese. Non si è fatta attendere, dunque, la risposta della BOJ dopo che in precedenza sia la BCE che la FED avevano messo in piedi strategie di politica monetaria ultra-espansive. Lo yen si è subito svalutato, perdendo terreno nei confronti delle major currencies.
Il potenziamento del piano di quantitative easing deciso dalla BOJ è superiore alle attese: 10mila miliardi di yen contro i 5mila miliardi attesi. La mossa era comunque scontata, considerando le recenti manovre delle banche centrali europea ed americana e visto che il governo nipponico ha da qualche giorno rivisto al ribasso l’outlook sullo sviluppo economico per i prossimi trimestri.
Sul mercato delle valute la mossa della BOJ ha aumentato l’appetito per il rischio, mettendo in difficoltà la propria valuta. In realtà, il governo giapponese confida in un indebolimento dello yen per ridare slancio al proprio export. Il tasso di cambio dollaro/yen è salito sui massimi a un mese circa in area 79,20, mentre sei giorni fa aveva toccato un minimo di periodo in area 77,10.
Il cambio euro/yen, invece, è salito fino in area 103,60, avvicinandosi ai top di periodo di 103,85. Tuttavia, il rialzo del cambio si è pian piano sgonfiato a causa del ritorno delle vendite nel vecchio continente. Per le prossime settimane, salvo un improvviso ritorno del clima di risk off, lo yen potrebbe ancora svalutarsi: dollaro/yen potrebbe tornare in area 80, mentre euro/yen potrebbe salire fino a 104,50.