Durante la scorsa notte lo Yen si è spinto ai minimi dell’ultima settimana nei confronti del Dollaro dopo che nel fine settimana la coalizione di governo che vede a capo il primo ministro Abe, era riuscita a raggiungere un ottimo risultato alle elezioni conquistando una netta maggioranza.
Essendo la visione di Abe, in termini di politica monetaria, perfettamente coerente con quella del governatore della Bank of Japan (BoJ) Haruiko Kuroda, questa vittoria elettorale configura come più probabile la possibilità di nuovi stimoli monetari che verrebbero effettuati con lo scopo di frenare il rafforzamento dello Yen e di sostenere il mercato azionario.
D’altra parte le due cose, Yen e mercato azionario, sono due strumenti legati tra loro. Essendo infatti lo Yen uno strumento ritenuto rifugio va ad attirare i capitali che escono dall’azionario nei momenti di tensione o paura. Quanto poi si torna alla calma i ruoli si invertono e quindi sono i mercati azionari che cominciano ad attrarre i capitali in uscita dai beni rifugio come, appunto, lo Yen. Non a caso, infatti, da una parte lo Yen si trova questa mattina ai minimi dell’ultima settimana mentre l’ìndice Nikkei (che questa notte ha guadagnato il 2.46%) si trova ai massimi dello stesso periodo.
La dinamica sopra descritta la si può facilmente individuare analizzando la correlazione tra equity ed FX. Nel grafico seguente è stato sovrapposto l’andamento del Nikkei (bianco) con quello del cambio UsdJpy (arancione). L’andamento dell’indice, a differenza di quello del cambio valutario, è caratterizzato da gap tra una sessione e l’altra per il fatto che la borsa non è aperta 24 ore su 24 come invece lo è il mercato FX. É estremamente interessante notare come vi sia una fortissima correlazione tra i due strumenti. Allo salire della borsa, infatti, corrisponde sempre una discesa dello Yen (quindi un apprezzamento del cambio UsdJpy) mentre alle fasi negative dell’ equity corrisponde sempre una fase positiva dello Yen (deprezzamento di UsdJpy).