Stanotte i mercati asiatici hanno mostrato grande vivacità, nonostante la chiusura per festività della borsa di Tokyo. A rendere dinamica la seduta odierna è stato il voto in Malesia, dove il partito al potere da ben 50 anni (Barisan Nasional) ha vinto nuovamente le elezioni dissipando gli ultimi timori per un cambiamento dell’esecutivo. L’indice Klci della borsa di Kuala Lumpur ha segnato un rialzo del 3,1%, mentre il ringitt malesiano ha guadagnato il 2,3% sul dollaro americano in una sola seduta di trading.
Infatti, sul mercato internazionale delle valute il cambio Usd/Myr è passato da area 3,038 a 2,97. La vittoria del partito guidato dal premier Najib Razak è stata inquadrata come un tassello fondamentale nello scacchiere del Far East asiatico, in quanto non dovrebbero esserci intoppi nel processo di modernizzazione delle frizzanti economie emergenti del Sud-Est asiatico. Oltre al ringgit malesiano hanno guadagnato terreno anche il baht thailandese e il dollaro di Singapore.
In particolare il cambio USD/SGD è sceso sui minimi da fine gennaio scorso a 1,2289. Dai top dello scorso 20 marzo di 1,2527, il cambio ha perso l’1,9%. Secondo Callum Henderson, global head of foreign exchange research di Standard Chartered, “ora che c’è un chiaro vincitore, sembrerebbe che le politiche monetarie rimarranno invariate”. Sul forex resta debole lo yen, complice il clima di appetito per il rischio che ha visto Wall Street record grazie al lavoro Usa migliore delle attese.
Stamattina il tasso di cambio dollaro/yen ha accelerato al rialzo sfiorando quota 99,50. E’ ripresa la marcia verso il raggiungimento di quota 100, per cui nei prossimi giorni si potrebbe anche assistere al breakout definitivo. In rialzo anche il cross euro/yen sopra 130,30 e il cambio sterlina/yen, che ha fiorato quota 154,80.