Secondo Citigroup, il Belpaese sarà costretto presto a richiedere degli aiuti finanziari sotto forma di accordi con la Bce oppure attraverso i fondi Esm o Efsf. Gli esperti della banca americana ritengono che il governo Monti non riuscirà a centrare gli obiettivi di rientro dal deficit e che lo spread salirà fino a 600 entro fine anno. Le borse europee hanno chiuso in netto calo, in particolare Milano, ma ha fatto male anche Wall Street.
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Sul Forex il tasso di cambio euro/dollaro, che aveva aperto con un ampio gap up, è passato da area 1,2670 a 1,2450. Le tensioni sulla moneta unica resta ancora molto forti e anche stamattina sono attese nuove vendite per un target compreso tra 1,24 e 1,2350. La volatilità è salita su livelli molto elevati, ma la pressione al ribasso dovrebbe prevalere.
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Nell’intraday il primo spunto interessante può arrivare dall’eventuale pullback mattutino verso 1,25 – 1,2520, mentre un’accelerazione decisa al ribasso può esserci in caso di breakout ribassista di area 1,2450-40. Se il sentiment sui mercati dovesse peggiorare sensibilmente nel corso della seduta, non va escluso un ritorno sui precedenti minimi annuali di 1,2287 toccati lo scorso primo giugno.