Dopo il rally estivo il tasso di cambio euro/dollaro è riuscito a consolidare i guadagni fino a metà settembre, poi da qualche giorno sono scattate importanti prese di beneficio che comunque non hanno messo in pericolo la solidità del trend rialzista di breve-medio periodo. Il cambio euro/dollaro è salito fino in area 1,3170 il 16 settembre, a seguito di una lunga cavalcata al rialzo iniziata dai minimi di fine luglio scorso in area 1,2040. Da allora c’è stato un apprezzamento del cambio del 9,4% circa.
Da inizio settimana, però, le prese di beneficio hanno condizionato l’andamento del cambio, che è tornato sotto 1,30. I prezzi sono scesi ieri fino in area 1,2920, dove per ora sembrano aver trovato un buon supporto di breve periodo. Se dovesse avvenire un proseguimento della discesa dei prezzi, è probabile che il punto di approdo definitivo sia intorno a 1,2850.
Il ritorno degli acquisti sulle piazze finanziarie europee dovrebbe spingere la quotazione di euro/dollaro sopra 1,30, per puntare al raggiungimento dei top di periodo posti a 1,3170. Nei prossimi dieci giorni il cambio euro/dollaro potrebbe posizionarsi tra 1,3250 e 1,30. Ad ogni modo l’eventuale ritorno esplosivo del bullish trend potrebbe addirittura spingere il cambio euro/dollaro fino in area 1,3350 – 1,34.
Lo scenario negativo sarebbe invece quello di una chiusura settimanale sotto 1,29. Il momentum andrebbe quasi del tutto perso e i compratori potrebbero tirare i remi in barca in vista di tempi migliori. Il cambio euro/dollaro rischierebbe di tornare a 1,2750 prima e 1,2650 poi, soprattutto se dovessero arrivare notizie negative dall’Europa, dove la Spagna è ancora alle prese con gravi problemi nel settore bancario.