Non a caso la view delle banche d’affari sul principale tasso di cambio, cioè euro/dollaro, non è uniforme anche se nella stragrande maggioranza dei casi c’è una maggiore propensione verso il biglietto verde. Secondo la svizzera Ubs, il cambio euro/dollaro dovrebbe quotare intorno a 1,25 nei prossimi tre mesi e a 1,15 entro un anno. Secondo la banca elvetica dovrebbe prevalere la maggiore forza dell’economia americana rispetto a quella europea, ma potrebbero farsi sentire anche gli effetti delle aste Ltro decise dalla Bce tra dicembre e fine febbraio scorso.
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Secondo Barclays Capital, invece, la moneta unica europea si mantiene a galla grazie al migliore differenziale tra i tassi di interesse ma in futuro dovrebbe ancora risentire della crisi del debito sovrano dei paesi periferici. Il target della banca d’affari britannica per euro/dollaro è a 1,20. Secondo Carmignac il cambio euro/dollaro a 1,30 è “paradossale”, considerando l’attuale situazione economica del vecchio continente.
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Più sbilanciato a favore dell’euro è invece Goldman Sachs. La banca americana per euro/dollaro ha un target a un mese a 1,33, un target a sei mesi a 1,38 e addirittura a 1,45 come obiettivo a un anno. Secondo Goldman Sachs il dollaro soffrirà sempre più il peggioramento dei deficit “gemelli” (federale e delle partite correnti). Inoltre, secondo gli analisti della banca è molto probabile che ben presto possa arrivare il terzo round di quantitative easing della Fed.