Il deprezzamento della valuta giapponese non accenna a fermarsi. Dopo l’annuncio della manovra monetaria shock della Bank of Japan, che ha promesso di raddoppiare la base monetaria entro due anni per combattere la deflazione e centrare il target di inflazione del 2% in 24 mesi, lo yen si è svalutato del 9,5% contro l’euro e del 7,5% contro il dollaro americano. La svalutazione della divisa nipponica è riscontrabile anche nei confronti di altre valute, come la sterlina, il franco svizzero e il dollaro australiano.
Stamattina il tasso di cambio euro/yen è salito sui massimi più alti degli ultimi tre anni fino a 130,50 circa, mentre il cambio dollaro/yen resta ai top da tre anni e mezzo in area 99,50. Mentre il Fmi applaude manovra monetaria della BoJ, invitando anche le altre banche centrali a seguire l’esempio della banca centrale giapponese, il cambio dollaro/yen si avvia verso la soglia psicologica di 100.
Secondo Osao Lizuka, head of forex trading di Sumitomo Mitsui Trust Bank, “per rompere la soglia dei 100 servono altri driver o comunque più tempo”. Gli esperti valutari di Royal Bank of Scotland ritengono, invece, che il raggiungimento di quota 100 sia ormai solo questione di tempo. La banca d’affari svizzera Ubs sottolinea che la svalutazione dello yen durerà ancora molto: quella registrata finora è solo una piccola parte di quanto dovrà perdere nei prossimi anni.
La politica monetaria ultra-espansiva della BoJ ha scosso i mercati valutari e ora lo yen rischia crollo senza freni secondo Soros. Il finanziere statunitense, ma di origini magiare, ha più volte ribadito la sua posizione: il Giappone sta giocando con il fuoco e rischia di finire in ginocchio se i tassi di interesse dovessero improvvisamente impennarsi.