Sterlina giù dopo Theresa May su Brexit

La sterlina è reduce da una settimana di fluttuazioni: non tanto potenti da far trasalire gli investitori ma con abbastanza movimento da far notare come l’intervento di Theresa May sulla Brexit non abbia dato tanto spazio di crescita alla valuta.

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Basta gettare uno sguardo sui dati per rendersi conto che all’interno del mercato valutario l’euro continua a rafforzarsi su dollaro e sulla sterlina dopo l’intervento del primo ministro inglese. E questo è dovuto dal fatto che effettivamente dal discorso della stessa non sono emerse grandissime novità rispetto a ciò che ci si aspettava da lei: i giornali avevano già fatto intendere quale sarebbe stata la posizione del governo inglese sul tema. Ed essa è la seguente: Londra uscirà dal mercato comune come annunciato ma non lo farà immediatamente con la rottura dalla comunità prevista per il 29 marzo 2019. La Gran Bretagna infatti è intenzionata a proporre un periodo di transizione di due anni per favorire le aziende e le istituzioni e evitare che si creino incertezze e problemi nel passaggio dal vecchio sistema al nuovo. Va detto, sottolineato ciò, che l’Unione Europea dovrà essere d’accordo si questo.

Ecco perché nelle ultime quotazioni registrate non sconvolge che il cross euro-dollaro sia in rialzo dello 0,3% a 1,1975 dollari, mentre la sterlina cali dello 0,35% a quota 1.3532 dollari. Quello di Firenze, è stato forse fino ad ora l’intervento più importante di Theresa May relativo post Brexit dopo quello pronunciato dalla stessa leader dei conservatori il 17 gennaio 2017 a Lancaster House. Il punto sarà scoprire quanto la stessa potrà risultare convincente a livello pratico.