Cambi, i mercati reagiscono alle notizie provenienti dalla Russia, vendendo a man bassa il Rublo
Le cattive notizie che portano aria di tempesta dall’Ucraina continuano a preoccupare gli investitori nel mercato forex. La Borsa di Mosca ha aperto la seduta con un calo di oltre il 6% a 1.369 punti, trascinata dal profondo rosso di alcuni titoli tra cui Gazprom, che perde al momento l’11,07%. Sotto pressione anche la divisa russa, con il cross dollaro/rublo a 36,39 e quello euro/rublo a 50,16. La Banca Centrale russa ha deciso d’intervenire, alzando a sorpresa il costo del denaro e portandolo dal 5,5% al 7% spiega Fta on line. Ieri il Parlamento russo ha deliberato il via libera all’invio di truppe in Crimea e contemporaneamente Kiev ha richiamato in patria circa 15 mila riservisti.
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Il presidente ucraino Arseny Iatseniuk ha precisato che “quella di Mosca non è una minaccia ma una vera e propria dichiar azione di guerra”. Durissima la reazione degli Stati Uniti, che tramite il segretario di Stato John Kerry ha minacciato una totale chiusura nei confronti della Russia in caso d’intervento militare, “dalla messa al bando dei visti al congelamento dei beni all’isolamento commerciale”, che porterebbero inevitabilmente ad un ulteriore crollo del rublo.
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La crisi Russia- Ucraina condiziona negativamente l’apertura dei mercati azionari italiani. In rosso i finanziari con Unicredit (-3,2%) in evidenza: Piazza Cordusio è la più esposta sull’Ucraina mentre l’altra big Intesa Sanpaolo (-2,3%) a fine gennaio aveva ceduto la sua controllata Pravex Bank. Inoltre secondo indiscrezioni di stampa il progetto di creazione di una bad bank che raccolga i crediti deteriorati di Unicredit e Intesa Sanpaolo in partnership con il fondo di private equity americano Kkr sta incontrando qualche difficoltà nell’individuazione della migliore struttura: si prevede quindi un allungamento della tempistica rispetto a quanto ipotizzato inizialmente.Sui listini pesano le tensioni in Ucraina dopo l’occupazione da parte della Russia. La Borsa di Mosca ha aperto in calo di oltre sei punti percentuali e la Banca Centrale russa ha deciso di intervenire, alzando a sorpresa il costo del denaro al 7% dal 5,5%.