Regno Unito rating Tripla A tagliato da Moody’s

L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di tagliare il giudizio di massima affidabilità creditizia del Regno Unito, declassando il rating sovrano di Sua Maestà da “Aaa” ad “Aa1”. Si tratta del primo downgrade degli ultimi 35 anni, che riflette l’attuale difficoltà dell’economia britannica di venir fuori da una prolungata fase di recessione e di mettere a posto le finanze pubbliche. L’outlook assegnato da Moody’s è però “stabile”, per cui non sono in vista ulteriori declassamenti. La perdita della prestigiosa “Tripla A” era comunque attesa da tempo.

Ad ogni modo si tratta di un brutto colpo all’immagine del governo guidato da David Cameron, criticato con decisione dall’opposizione laburista che ha etichettato il downgrade come un’umiliazione. Dopo la Francia, bocciata il 20 novembre scorso (ma già finita sotto la scure di S&P nel gennaio 2012), anche Londra esce dal club dei paesi virtuosi. George Osborne, ministro del Tesoro britannico, ha dichiarato che questo downgrade è un “duro monito sui problemi di credito” che il paese deve affrontare.

PERCHE’ LA STERLINA STA CROLLANDO SUL FOREX NEL 2013?

Dopo la vittoria alle elezioni del 2010, Cameron e Osborne avevano puntato forte sull’implementazione di un piano di austerità per risanare i conti pubblici entro il 2015, ma l’obiettivo sembra stia sfuggendo di mano. Nel 2012 il deficit pubblico del Regno Unito sarà del 6,3%, ma quest’anno dovrebbe salire al 7,4% ovvero sui livelli della Spagna. Il debito pubblico raggiungerà quest’anno il 95% del pil, ma nel 2014 dovrebbe salire al 97,9%.

MOODY’S STIMA CRESCITA STAGNANTE IN EUROPA NEL 2013

Inoltre, il paese rischia di finire in recessione ancora una volta da quando è scoppiata la crisi finanziaria nel 2008. Il downgrade di Moody’s per ora non sta avendo un impatto negativo sui Gilt britannici, mentre la sterlina continua nel suo inesorabile declino. Il cambio sterlina/dollaro è scesa in area 1,51 sui livelli più bassi degli ultimi due anni e mezzo. A questo punto la BoE potrebbe aumentare il piano di stimolo monetario a 400 miliardi, indebolendo ulteriormente il pound per rilanciare l’economia.