Diverse situazioni economiche, diversi comportamenti di politica monetaria. E’ quello che avviene tra le scelte delle Banche Centrali, se la Bce vorrebbe abbassare, al contrario la Banca Centrale del Brasile ha aumentato il costo del denaro. > Brasile nel caos rischia fuga di capitali
USD/BRL: Continua inesorabile il deprezzamento del real brasiliano nonostante il rialzo dei tassi della Banca centrale sudamericana di ieri. Il Banco Central do Brasil ha incrementato i tassi di interesse di 50 punti base, portandolo al 10,50%, secondo il commento di Vincenzo Longo, di IG. Si tratta del livello più alto da febbraio 2012. La mossa non ha sortito gli effetti sperati. Il cambio Usd/Brl ha continuato a oscillare in area 2,38, con un tentativo di allungo verso 2,40. Il superamento di questo livello getterebbe le basi per un allungo verso 2,43, top da inizio anno. Il target successivo rimane a 2,47, top estivi. Indicazioni ribassiste arriverebbero con una discesa sotto 2,36, che potrebbe aprire la strada verso 2,35 (area di transito della media mobile a 50 giorni) e poi a 2,32, minimi di dicembre.
> Dollaro Australiano sollo l’egida della svalutazione
EUR/USD: Il cambio euro/dollaro continua a rimanere intorno all’1,36. C’è ancora molta incertezza per le misure che Fed e Bce si apprestano a effettuare. La tendenza di medio periodo rimane, a nostro avviso, moderatamente ribassista, con un primo target collocato sui minimi di novembre a 1,33. Il primo supporto importante transita per 1,3550, bottom da inizio anno. Il cedimento di questo livello potrebbe aprire la strada per una discesa verso 1,34, ultimo livello prima che si arrivi al target sopra citato di 1,33. Ogni tentativo di recupero vedrebbe una prima area di resistenza verso 1,37, top da inizio settimana. Un superamento di tale riferimento grafico, al momento improbabile potrebbe portare a un allungo verso 1,3820.